50 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Salerno, bambina di 10 anni indagata per aver filmato la lezione in Dad, il caso in Parlamento

Diventa nazionale il caso della ragazzina di Salerno, appena 10 anni d’età, indagata dalla Procura per i minorenni per aver filmato e dileggiato insegnanti e classe durante una lezione svolta in didattica a distanza. Il caso arriva in Parlamento: tre deputati presentano una interrogazione al ministro dell’Istruzione.
A cura di Redazione Napoli
50 CONDIVISIONI
Immagine

Finisce in Parlamento la paradossale storia della bambina indagata a Salerno per aver filmato una professoressa durante una lezione in Didattica a distanza (Dad).  Questi i fatti, risalenti ad oltre un mese fa: la ragazzina, appena  10 anni, scattò  foto catturando lo schermo con compagni e maestre ma non solo, durante il collegamento telematico, modalità che abbiamo imparato a conoscere nel corso di questi mesi di pandemia. Apriti cielo: all'istituto comprensivo Calcedonia bufera dopo aver appreso che la giovanissima aveva anche  due video con tanto di frase offensiva nei confronti di una insegnante, puntualmente pubblicati sui social.

L'epilogo è stato questo: la dirigente scolastica ha informato dei fatti al Procura per i minorenni ed i servizi sociali comunali: violazione della privacy, immagini non autorizzate di altri minori, diffusione a terzi ma non solo. Per la sua età la ragazzina non sarebbe nemmeno potuta essere utente di Instagram.

La storia è diventata nazionale. E ora arriva una interrogazione parlamentare. Il deputato di Forza Italia Valentina Aprea, che, insieme ai colleghi Enrico Costa del Gruppo Misto e Felice Maurizio D'Ettore di Forza Italia, hanno presentato un'interrogazione al ministro dell'Istruzione per chiedere l'avvio di un'indagine finalizzata ad accertare come si siano realmente svolti i fatti:

Da notizie stampa apprendiamo che una bambina di soli 10 anni di Salerno sarebbe indagata per aver fotografato lo schermo mentre si svolgeva una lezione in modalità a distanza e per averlo diffuso tramite instagram. Una notizia che merita sicuramente accertamenti approfonditi, anche in sede scolastica e da parte del Ministero.

I parlamentari ritengono che «vadano anche accertate le ragioni per le quali la Scuola di Salerno non abbia valutato, considerato che si è subito rivolta alla Procura per i minorenni, di assumere pure il ruolo di mediatrice tra i soggetti coinvolti a tutela del minore e per accertare ogni ulteriore aspetto della vicenda. La stessa giurisprudenza stabilisce infatti che la responsabilità del genitore e dell'insegnante sono concorrenti e di natura solidale. Gli obblighi di vigilanza gravano quindi, in ogni caso, anche sull'insegnante e sulla scuola, tenuto conto altresì della novità e specialità della didattica a distanza. Si faccia presto luce sulla vicenda – insistono Aprea, Costa e D'Ettore – anche da parte del Ministero, con ogni opportuna indagine amministrativa in merito a tutela della minore».

50 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views