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Ritrovato il “Salvator Mundi” rubato dalla Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli

Ritrovato il “Salvator Mundi” napoletano esposto nella Basilica di San Domenico Maggiore: era nascosto nella camera di un appartamento di via Strada Provinciale delle Brecce, nella zona orientale di Napoli. Fermato un 36enne napoletano incensurato: dovrà rispondere di ricettazione. Il dipinto sarà così riconsegnato al museo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Salvator Mundi esposto a San Domenico Maggiore.
Il Salvator Mundi esposto a San Domenico Maggiore.

Ritrovato il dipinto Salvator Mundi, risalente al XV secolo, rubato dal museo della Basilica di San Domenico Maggiore. Era ancora a Napoli, ritrovato all'interno di un appartamento di via Strada Provinciale delle Brecce, nella zona orientale del capoluogo. Il dipinto era nascosto all'interno di una camera: fermato un 36enne, incensurato, rintracciato poco distante dall'abitazione e che ora dovrà rispondere del reato di ricettazione.

Il dipinto Salvator Mundi richiama il più famoso omonimo, di cui si sono perse le tracce negli ultimi 24 mesi e sul quale vi è ormai una vera e propria "spy-story" tra il Louvre ed Abu Dhabi. Quello napoletano era sparito in tempi più recenti ma è stato ritrovato invece quest'oggi. Si tratta di un dipinto di scuola leonardesca risalente al XV secolo e che richiama proprio il Salvator Mundi originale. L'autore è sconosciuto, mentre è ben noto come arrivò a Napoli, ovvero quando Giovan Antonio Muscettola, esponente della famiglia partenopea e consigliere di Carlo V, lo acquistò durante una missione diplomatica, in qualità di ambasciatore, a Milano. Proprio nel capoluogo meneghino all'epoca vi era una forte scuola leonardesca che cercava di riprodurre lo stile del Maestro Da Vinci e con ogni probabilità fu qui che Muscettola lo vide e lo comprò. Portato a Napoli, vi è poi rimasto pressoché sempre nel corso dei secoli, tanto da subire pochissimi "danni" dovuti ai trasporti o alle intemperie. Era esposto, fino alla sua scomparsa, all'interno del Complesso monumentale di San Domenico Maggiore, dove riprenderà il suo posto nella Sala degli Arredi Sacri nelle prossime ore.

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