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Rientrati a Napoli i 100 turisti bloccati all’aeroporto di Corfù: “Calvario di 16 ore, chiederemo risarcimento”

Sono rientrati a Napoli gli oltre 100 passeggeri bloccati all’aeroporto di Corfù venerdì scorso. “Famiglie con bimbi e anziani con patologie lasciate senza assistenza. Abbiamo contattato gli avvocati per i risarcimenti”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Foto Fanpage.it
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"Siamo rimasti bloccati per oltre 16 ore all'aeroporto di Corfù senza un pasto caldo o informazioni. Un calvario per più di 100 famiglie di turisti, in maggioranza napoletani, che dovevano rientrare a Capodichino venerdì mattina. Tra i viaggiatori c'erano anche molti bambini e anziani, in alcuni casi con patologie. Siamo arrivati a Napoli attorno alle 23,20. Molti hanno perso le coincidenze dei voli e dei treni con i quali sarebbero dovuti rientrare a casa. C'era chi aveva prenotato il treno per tornare in Calabria e a mezzanotte è stato costretto a cercarsi un hotel o un B&B per partire il giorno dopo. Ci siamo rivolti agli avvocati per chiedere un risarcimento alla compagnia di volo. I ritardi possono succedere. Ma la cosa che ci è dispiaciuta è che non c'è stata assistenza o informazione". A raccontare l'accaduto a Fanpage.it è uno dei passeggeri rimasti bloccati all'aeroporto dell'isola greca venerdì scorso.

Agli oltre 100 passeggeri ticket ristoro da 24 euro

Il volo sarebbe dovuto partire attorno alle 6 del mattino, ma è slittato di volta in volta fino alle 22,45. L'atterraggio a Napoli, considerando che con la Grecia c'è un'ora di fuso orario, è avvenuto alle 23,20. Agli oltre 100 passeggeri la compagnia low cost ha erogato per i disagi dei ticket da 4 euro: "Abbiamo ricevuto in totale 24 euro di ticket per colazione, pranzo, merenda e cena – racconta il passeggero – ma nessun sacco o pasto caldo. I ticket sono stati consegnati automaticamente, tramite sms sui telefonini. Non abbiamo avuto rapporti con il personale della compagnia. Ogni contatto da noi ricercato è stato bloccato dalla security dell'aeroporto".

"Nessuna assistenza per famiglie con bimbi e anziani con patologie"

"Tra noi – prosegue il passeggero – c'erano persone che avevano particolari esigenze per i pasti. Bimbi piccoli. Pazienti con patologie o persone che potevano consumare solo pasti leggeri, "in bianco". Tutte cose che nei fast food dell'aeroporto non si potevano trovare. Peraltro, i ticket ristoro venivano accettati solo da alcuni locali, non tutti. Bisognava mostrare il Qr code sul biglietto e veniva scalato il ticket, che andava consumato in toto, perché il residuo si perdeva. Ad ogni modo, gli importi non sono stati sufficienti a coprire l'acquisto dei pasti".

Cosa succederà adesso? "I viaggiatori sono rimasti delusi dal trattamento – conclude il passeggero – In aeroporto c'era un modulo per fare reclamo e chiedere il risarcimento per il ritardo di 250 euro. Ma molti si sono già rivolti agli avvocati, perché hanno perso anche le coincidenze e sono stati costretti a prendere un hotel all'ultimo minuto. Senza contare i disagi per chi aveva chiesto a qualche familiare di prelevarlo agli sbarchi in Aeroporto la mattina, mentre l'attesa, a causa dell'incertezza e delle scarse informazioni, si è protratta per tutta la giornata".

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