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Resta in carcere Lucia Salemme per la morte del marito Ciro Rapuano: omicidio volontario aggravato

Convalidato l’arresto di Lucia Salemme, reo confessa dell’omicidio del marito, Ciro Rapuano, a Forcella; questa mattina la donna è comparsa davanti al gip, ha ribadito di essersi difesa da un’aggressione.
A cura di Nico Falco
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Si è tenuta questa mattina l'udienza di convalida per Lucia Salemme, arrestata per l'omicidio del marito, Ciro Rapuano, 58 anni, ucciso a coltellate nella loro abitazione di via Sant'Arcangelo a Baiano, rione Forcella, nel centro di Napoli; il provvedimento è stato convalidato dal gip Alessandra Grammatica, che ha emesso la misura cautelare: la contestazione provvisoria è di omicidio volontario, aggravato perché in danno del coniuge. La 58enne si trova nel carcere di Secondigliano da giovedì, quando, dopo il primo interrogatorio, tenuto dalla Squadra Mobile e dal pm della sezione Fasce Deboli della Procura di Napoli, era scattato l'arresto.

Arresto convalidato per Lucia Salemme

L'interrogatorio è durato circa un'ora, la donna ha risposto alle domande del gip ribadendo la versione che aveva già reso nei giorni scorsi; il pm aveva chiesto il carcere mentre l'avvocato Roberto Pinto, che assiste Lucia Salemme, aveva chiesto i domiciliari presso l'abitazione di una parente, anche con l'applicazione del braccialetto elettronico. A pesare sulla decisione, probabilmente, anche il fatto che le circostanze dell'omicidio non sono ancora del tutto chiare e vi sono indagini in corso: la donna sostiene infatti di essersi difesa dopo essere stata accoltellata e l'autopsia, l'unico esame che potrà chiarire cosa sia effettivamente successo ed eventualmente avvalorare la versione della 58enne, non è stata ancora effettuata.

L'omicidio a Forcella

A chiamare le forze dell'ordine, intorno alle 2.30 di giovedì 4 settembre, era stata la stessa Salemme, dicendo di essere stata aggredita dal marito e di averlo accoltellato. Nell'appartamento della coppia i poliziotti hanno trovato il corpo già senza vita di Rapuano, supino sul letto; impossibile determinare il numero di coltellate, che sarebbero sicuramente oltre la ventina, forse una quarantina; molte sono concentrate tra l'area delle spalle e alla schiena. L'autopsia sarà fondamentale per stabilire anche la traiettoria dei fendenti.

Al momento dell'omicidio erano in casa anche la figlia trentenne della coppia e la nipotina; la bambina non si è accorta di nulla mentre la ragazza, sentendo i rumori nella stanza dei genitori, è intervenuta e ha visto la madre che accoltellava il padre ma non quello che è successo prima. Anche Lucia Salemme era ferita: ha riportato una profonda lesione da una spalla al braccio e, dall'altro lato, ferite a tre dita; i tagli sarebbero stati ritenuti compatibili col tentativo di difesa di cui parla la donna e che avrebbe preceduto l'omicidio. Al pm e ai poliziotti la donna ha raccontato di essere da tempo vittima di maltrattamenti che, però, non aveva mai denunciato.

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