Regionali Campania, perché la barca di Roberto Fico è diventata un caso politico nazionale

In una campagna elettorale mesta, con sondaggi elettorali netti, che il centrodestra vorrebbe però tentare di riequilibrare il più possibile, nella battaglia per le elezioni Regionali in Campania l'affaire del giorno è un natante intestato all'ex presidente della Camera Roberto Fico, candidato del centrosinistra a succedere a Vincenzo De Luca.
Sono almeno ventiquattr'ore che nella bolla (piccola e litigiosa) di centrodestra vs. centrosinistra non si fa che parlare della barca "Paprika", come si evince dal documento di proprietà, tecnicamente un gozzo Sciallino a motore di 34 piedi con 4 posti letto, costruito nel 2001, di proprietà di Fico, comprato usato, ormeggiato attualmente a Procida, una delle isole del Golfo di Napoli.
Qual è il caso, dunque? Il primo nasce dalla denuncia del centrodestra, in particolare di Fratelli d'Italia, il partito che esprime il principale candidato avversario di Fico, ovvero Edmondo Cirielli. Un senatore napoletano di Fdi, Sergio Rastrelli, commissario cittadino del partito, ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro della Difesa, Guido Crosetto, chiedendo di verificare una serie di questioni che riguardano questa barca.
L'accusa è questa: "Paprika" sarebbe stata – dice il senatore del partito di Giorgia Meloni – per un tot di tempo ormeggiata nell'area di pertinenza del circolo sportivo dell'Aeronautica militare a Nisida. E si può? Pare di sì: personalità (non solo militari, anche civili) che però ricoprono particolari e delicati incarichi istituzionali possono chiederlo per motivi di sicurezza. Per Rastrelli, invece, l'ormeggio sarebbe stato abusivo, scrive nell'interrogazione parlamentare:
sulla base di quanto risulta all’interrogante, anche il candidato alla presidenza della Regione Campania della coalizione di centro-sinistra, nel recente passato, avrebbe spesso ormeggiato, abusivamente, e sine titulo, presso il porto militare di Nisida una propria imbarcazione, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, ovvero se intenda accertarli o se risultino provati, e, in tal caso, se siano state intraprese attività sanzionatorie di competenza nei confronti dei contravventori.
Sul tema Fico si dice tranquillo e senza niente da nascondere: «La destra fa una campagna elettorale su un gozzo, dove chiaramente è tutto perfetto e non c'è niente. Rigetto al mittente tutte le accuse infamanti che fanno, perché fanno illazioni che non stanno né in cielo né in terra».
E veniamo al secondo caso, quello d'ordine politico: la natura "dura e pura" del grillismo – Fico è stato uno dei fondatori del Movimento Cinque Stelle – che cozzerebbe, dicono a destra, con la proprietà di un gozzo. È il senatore di Fdi, Antonio Iannone, a evidenziare quella che egli definisce una contraddizione: «Uno sciallino 34 piedi che può ospitare comodamente 4 persone a dormire, il cui costo è di circa 500 mila euro, ma da usato comunque costerebbe non meno di 150 mila euro. È proprio finita l’epoca dei duri e puri e del moralismo grillino».
Come accade in campagna elettorale il tema muove la cosiddetta "batteria" di dichiarazioni tutte dello stesso tono, contro Fico. Maurizio Gasparri (Forza Italia): «Da moralista del reddito di cittadinanza a candidato col gozzo di lusso. Predicano bene e ormeggiano male»; Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega, ha pubblicato sui social un post con la foto di Fico a pugno alzato e la scritta: «Comunisti col Rolex. O meglio, con la barca». E c'è pure Raffaele Speranzon (Fratelli d'Italia) che fa en plein, attaccando con una sola dichiarazione Fico e il giornalista Sigfrido Ranucci, accusandolo «Con Report la casta 5 Stelle può dormire sonni tranquilli». Fico con una sua dichiarazione replica: «Ma dico: com'è possibile fare la campagna elettorale su un gozzo? Significa che non hanno argomenti, significa che hanno paura e cercano, in modo anche maldestro e molto infantile, di trovare un modo per delegittimarmi. Ma il modo non c'è, perché le persone stanno con me». Ma è chiaro che fino all'arrivo dei maggiorenti del centrodestra, ovvero venerdì 21, sarà un crescendo di attacchi.
