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Elezioni Regionali 2025

Regionali Campania, in AVS battaglia in lista tra i candidati di Sinistra Italiana e Verdi

Alleanza Verdi e Sinistra mette in campo per le regionali campane una lista competitiva dove in tanti si sfideranno. A Napoli duello fra D’Angelo e Andreozzi, con un occhio agli outsider. E attenzione all’effetto Borrelli.
A cura di Antonio Musella
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Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi
Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi
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La lista di Alleanza Verdi e Sinistra per le prossime elezioni Regionali in Campania si presenta più forte di quanto immaginato fino a pochi mesi fa. Il cartello di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, forte anche dei discreti risultati nelle ultime consultazioni amministrative in giro per l'Italia, punta ad un buon risultato all'interno del campo largo che sostiene la candidatura a presidente di Roberto Fico.

I due pezzi dell'alleanza in Campania corrono insieme per la prima volta: nelle ultime due tornate infatti, mentre i Verdi hanno sostenuto Vincenzo De Luca, Sinistra Italiana è sempre stata fuori dal centro sinistra, non riuscendo mai ad entrare con dei propri rappresentanti in consiglio regionale. Anche alle ultime elezioni comunali di Napoli, i due partiti non si erano uniti, con la lista di Fratoianni che aveva sostenuto la civica "Napoli Solidale".

E proprio i due attuali consiglieri comunali di Napoli saranno tra "i cavalli da battere" per le prossime elezioni regionali. Ma non solo, i Verdi schiereranno una rosa di candidati molto competitiva, ed in lista ci sarà spazio anche per consiglieri regionali uscenti. E di certo non mancano gli outsider, per una lista che però può ambire ad un massimo di 2-3 seggi in consiglio regionale, da eleggere in quelle che oggi sono considerate le circoscrizioni più forti, quelle di Napoli e di Salerno.

Da Palazzo San Giacomo a Santa Lucia: la sfida tra i consiglieri comunali

Avs deve arrivare a superare il 5% se vuole sperare di poter eleggere più di due consiglieri regionali nella prossima tornata elettorale del 24 e 25 novembre. Su Napoli e provincia la lista sembra essere certa di poter arrivare ad un seggio, considerato l'obiettivo minimo. Uno spazio angusto per così tanti pretendenti. Mentre su Salerno il favore del pronostico è tutto su Franco Tavella, ex dirigente della Cgil, in quota Sinistra Italiana, e come outsider Ignazio Tafuro dei Verdi, su Napoli è piena bagarre.

A sfidarsi in campo aperto sono innanzitutto i due consiglieri comunali napoletani, Sergio D'Angelo e Rosario Andreozzi. Iniziamo col primo: leader delle cooperative sociali a Napoli e provincia, tentò già nel 2010 la corsa in regione Campania nelle file di Sel, risultando il più votato con 7.400 voti, ma senza che la lista ottenesse alcun seggio in quelle elezioni che restano, al momento, le uniche vinte dal centro destra da quando esiste la legge per l'elezione diretta del presidente della Regione. D'Angelo entrò poi con De Magistris al Comune di Napoli con ruoli di primo piano, assessore comunale nella prima consiliatura e per lungo tempo commissario di Abc, la società idrica del Comune, nella seconda consiliatura.

Poi, l'alleanza con Gaetano Manfredi che lo portò a correre alle comunali del 2021 risultando il primo eletto nella lista "Napoli Solidale" con 3.200 voti. Oggi è in lista senza godere di fatto né del sostegno di Sinistra Italiana e né di quello dei Verdi, orientati come partiti su altri nomi. Per Sinistra Italiana il primo è quello proprio di Andreozzi, un passato nelle fila del Partito Democratico nell'era di Rosa Rossa Jervolino e poi anche lui folgorato da De Magistris con cui si candidò nel 2016. Anche per lui, come per D'Angelo, finita l'era De Magistris è stato il tempo di riposizionarsi a sostegno di Manfredi.

Anche lui eletto nelle fila di "Napoli Solidale" nel 2021, raccolse la metà dei voti di D'Angelo, 1.500 circa. Oggi gode del sostegno di diversi comitati popolari, di alcuni centri sociali e anche dell'ex assessora di De Magistris, Eleonora De Majo. Tra Andreozzi e D'Angelo di certo non si può dire che ci sia stata sempre concordia. Il primo ha deciso di entrare in Sinistra Italiana, tesserandosi ed animando il partito a Napoli, venendo anche eletto come consigliere di Città Metropolitana dove ha la delega all'ambiente, il secondo ha deciso di restare fuori dai partiti nazionali.

A fine novembre il rischio è che ci sia posto solo per uno dei due nel prossimo consiglio regionale. Ma la sfida non si riduce ai due. Anzi non mancano gli outsider. La prima è senza dubbio Souzan Fatayer, rappresentante della comunità palestinese in Campania, docente dell'Università Orientale, e recentemente al centro di un attacco del giornalista Paolo Mieli. Fatayer ha ottenuto un ottimo risultato alle ultime elezioni europee raccogliendo ben 23.000 preferenze, arrivando terza dietro Mimmo Lucano e Francesco Emilio Borrelli. Sostenuta dall'universo dei movimenti ProPal, Fatayer, organica a Sinistra Italiana, potrebbe sorprendere nelle urne proprio per il particolare momento storico legato alle mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Borrelli e Ceparano
Borrelli e Ceparano

La situazione dei Verdi in Campania, da Gaeta a Borrelli

Nell'altra parte dell'alleanza, quella Verde, la compagine risulta ben attrezzata per poter reggere l'urto della potenza elettorale dei candidati in quota "Sinistra Italiana". Innanzitutto c'è Roberta Gaeta, consigliera regionale uscente. Anche il suo percorso è stato delineato da un po' di cambi di campo: assessore nella seconda giunta De Magistris, alle elezioni regionali del 2021 si candidò nella lista dei Verdi a sostegno di Vincenzo De Luca, finendo alle spalle di Francesco Emilio Borrelli, per la verità ad un distanza abbastanza netta. Furono 2.400 i voti dell'ex assessora comunale, a fronte degli oltre 15.000 dell'attuale deputato di Avs. Dopo l'elezione di Borrelli alla Camera dei deputati nel 2022, Gaeta è entrata in consiglio regionale ed ora si ripresenta ai nastri di partenza per rientrare in consiglio. Nell'ambiente dei Verdi campani però esiste un unico e vero top player ed è proprio Francesco Emilio Borrelli.

Il deputato dopo aver raccolto 15 mila preferenze alle regionali del 2021, e dopo essere stato eletto alla Camera, alle ultime europee, dove mise in campo una candidatura di servizio per sostenere la lista, raccolse la bellezza di 47 mila preferenze, finendo dietro al solo Mimmo Lucano. Il bacino elettorale di Borrelli è sicuramente il più ambito, ed è per questo che Carlo Ceparano, legatissimo a Borrelli, si inserisce di diritto tra i candidati più forti della lista di Avs alle prossime regionali.

Proverà a giocarsi bene le carte anche Rosario Visone, portavoce regionale dei Verdi, molto attivo a Casalnuovo nella provincia a Nord di Napoli. Se davvero i Verdi potranno contare su un "effetto Borrelli", cosa tutt'altro che scontata però, allora i candidati green rischiano davvero di poter battere quelli di Sinistra Italiana. Il riversamento dei voti del deputato napoletano però non è per nulla automatico. Troppo complesso e troppo unico il sistema di consenso di Borrelli, legato in maniera quasi indissolubile alla sua persona ed alle sue campagne. Un metodo più mediatico che di relazione politiche, che raccoglie voti di opinione che difficilmente possono essere trasmessi ad altri.

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