Regionali Campania, centrodestra ancora senza candidato. Dopo prefetto e industriale, ora c’è il rettore Nicoletti

Arrivare a sperare che Aurelio De Laurentiis potesse davvero smettere di fare il cineasta e il presidente della squadra di calcio campione d'Italia per candidarsi in Regione Campania è il segnale, inequivocabile, che il centrodestra è con l'acqua alla gola. Serve un candidato che si immoli nella battaglia per le Regionali 2025. Vincere non è impossibile ma è assai improbabile, dicono i sondaggi elettorali. Il campo largo (anzi "extra large") progressista è in netto vantaggio e Roberto Fico già ragiona in prospettiva, sgambetti di De Luca permettendo.
Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia annaspano. Giorgia Meloni non vuole intestarsi la battaglia perdente in Campania, anzi, spera che la prossima legislatura regionale le fornisca continui canovacci per la propaganda elettorale, soprattutto su sanità, criminalità e immigrazione. Il viceministro e uomo forte di Fratelli d'Italia nel Salernitano Edmondo Cirielli per mesi ha fatto sapere di «essere a disposizione» e ora è arretrato di chilometri.
Mara Carfagna, nome papabile come candidata fin dai tempi di Silvio Berlusconi non piace più come un tempo. Giosy Romano, coordinatore della Zes Unica del Mezzogiorno, sostenuto dal commissario Ue Raffaele Fitto, è giudicato debole in notorietà. Restano i "civici", candidati da immolare (avrebbero comunque un posto da consigliere regionale garantito) e poi in prospettiva, una candidatura alle prossime Elezioni Politiche.
La girandola dei candidati civici, dal prefetto di Napoli ai Rettori
Il nome più forte su cui il centrodestra avrebbe voluto puntare è Michele Di Bari, il prefetto di Napoli. Uomo del fare, amato dai giornali, stimato anche nel centrosinistra, Di Bari andrebbe in pensione a fine anno. Ma può un prefetto in carica lasciare l'ufficio territoriale di governo per collocarsi in politica nello stesso territorio in cui opera? L'argomento è fonte di discussioni e sarebbe un fronte scoperto agli attacchi dell'opposizione. Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell'Unione Industriali di Napoli, imprenditore operante nei settori dell’industria alberghiera, idrotermale e delle acque minerali imbottigliate, è considerato dai vertici del centrodestra più una extrema ratio che una vera possibilità. E poi c'è la pattuglia dei Rettori. Quello della Federico II, Matteo Lorito è circolato molte volte. Un nome possibile e valido, anche se Lorito storicamente è legatissimo all'attuale sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ex rettore federiciano.
Poi c'è quello che in queste ore sta mettendo d'accordo sia Fratelli d'Italia (in particolare Cirielli) che la Lega di Matteo Salvini (in particolare il coordinatore campano, il casertano Gianpiero Zinzi) ed è il profilo di Gianfranco Nicoletti, rettore dell’Università della Campania "Luigi Vanvitelli", segretario Generale della Crui, la Conferenza dei Rettori. Classe 1964, laureato in Medicina e Chirurgia, Giovanni Francesco Nicoletti – il cui mandato a Unicampania scade il prossimo anno – piace a Palazzo Chigi. Di recente è stato nominato nuovo componente del Consiglio superiore di Sanità dal ministro Orazio Schillaci. Non solo. Un altro ministro del governo Meloni, Alessandro Giuli (Cultura) lo ha nominato componente del nuovo Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli.