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“Questo autolavaggio da oggi è nostro”, arrestati tre estorsori del clan a Scampia

La Polizia ha arrestato tre presunti estorsori, ritenuti legati al clan Amato-Pagano: avrebbero cercato di appropriarsi di un autolavaggio di Scampia minacciando il titolare.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Avrebbero deciso che quell'autolavaggio sarebbe dovuto diventare di loro proprietà e così si sarebbero presentati dal proprietario in più occasioni, chiedendone le chiavi. Ricostruzione che ha portato all'arresto per tre persone, due con destinazione carcere e il terzo ai domiciliari: sono gravemente indiziate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L'ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è stata eseguita oggi, 16 settembre, dalla Polizia di Stato tra Napoli e la provincia di Caserta.

Il provvedimento arriva al termine di una indagine condotta dalla Squadra Mobile di Napoli e dal commissariato di Scampia e coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia, avviata a seguito di un episodio avvenuto nello scorso mese di aprile a Scampia. In quella circostanza i tre, già conosciuti dalla vittima come legati al clan Amato-Pagano, ovvero gli "Scissionisti" di Secondigliano, si sarebbero presentati presso un autolavaggio del quartiere e, pretendendo di parlare col titolare, avrebbero rivendicato la proprietà dell'esercizio commerciale in modo totalmente arbitrario: avevano deciso che dovesse diventare di loro proprietà.

Successivamente c'era stato un secondo incontro, e gli stessi indagati avrebbero imposto al titolare dell'attività di farsi trovare nell'autolavaggio in un orario stabilito, perché potessero portarlo al cospetto del loro capo che, secondo quanto da loro riferito, avrebbe preteso la consegna delle chiavi dell'attività e la sua estromissione dall'autolavaggio.

Le indagini, svolte anche attraverso l'analisi delle registrazioni della videosorveglianza, hanno permesso di ricostruire la vicenda e dare un nome ai tre presunti responsabili. Nel corso dell'esecuzione della misura cautelare, nell'abitazione di uno degli indagati è stata trovata e sequestrata una pistola semiautomatica con relativi proiettili.

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