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Prof ucciso a Melito, si indaga su motivo economico. Ma non c’è ancora una confessione

Ci sono al momento gravi indizi sul collaboratore scolastico indagato per la morte del professor Marcello Toscano ma nessuna confessione.
A cura di Redazione Napoli
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La storia del professore di sostegno Marcello Toscano, ucciso a Melito davanti la sua scuola, abbisogna di un ultimo tassello: la confessione di chi lo ha ammazzato a coltellate. Su questo da stanotte sono concentrati gli investigatori della Procura di Napoli Nord.

Di certo sappiamo che sono emersi gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un collaboratore scolastico sottoposto a fermo per l'ipotesi d'accusa di omicidio volontario.

Per ora, nonostante il lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri, il fermato non ha fatto ammissioni. Il provvedimento è stato emesso anche per evitare che stamane l'uomo si potesse recare al lavoro tranquillamente.

Il  54enne fermato per l'omicidio di Marcello Toscano è stato sottoposto a perquisizioni personali e domiciliari. I suoi vestiti presentavano "tracce dell'avvenuto omicidio", comunica la Procura della Repubblica di Napoli Nord.

Secondo quanto si è appreso il motivo del grave gesto non sarebbe riconducibile a dissidi emersi tra i due sul luogo di lavoro, ovvero la scuola media "Marino Guarano" nell'area a Nord di Napoli. Esclusi anche motivi sentimentali o politici.

Dunque resta il grande interrogativo: perché è stato ucciso Marcello Toscano? Gli inquirenti si stanno concentrando su vicende che riguardano strettamente la vittima e il suo presunto assassino e non è escluso che entro la giornata di oggi possano arrivare elementi tali da diradare le ombre intorno a questo orribile fatto e chiarire la verità.

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