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Prof ucciso a Melito, le mamme: “Non lasciate soli i nostri figli, subito i metal detector a scuola”

Manifestazione delle mamme della scuola Marino Guarano di Melito, dove mercoledì è stato ucciso il docente Marcello Toscano. Per l’omicidio è stato fermato il bidello.
A cura di Pierluigi Frattasi
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La protesta delle mamme della scuola media Marino-Guarano di Melito
La protesta delle mamme della scuola media Marino-Guarano di Melito

"Non lasciate soli i nostri figli". È il grido d'aiuto dei genitori degli studenti della scuola media "Marino Guarano" di Melito, in provincia di Napoli, dove mercoledì scorso è stato ucciso a coltellate il professore Marcello Toscano. Per l'omicidio è stato fermato il bidello Giuseppe Porcelli, un collaboratore scolastico il cui fermo è stato convalidato dal gip. Ma nella stessa scuola in primavera un ragazzino era stato accoltellato in aula da un compagno di classe e una bambina era stata vittima di bullismo da parte delle compagne. Durante la manifestazione, gli allievi hanno mostrato uno striscione con la scritta "Non lasciateci soli". Presente anche il sindaco di Melito Luciano Mottola, che ha chiesto l'intervento dello Stato.

La vittima, il professor Marcello Toscano 
La vittima, il professor Marcello Toscano 

Le mamme: "Vogliamo metal detector e telecamere"

Cosa chiedono i genitori? Subito l'installazione di telecamere e metal detector come nelle scuole americane. Strumenti utilizzati per impedire l'accesso negli istituti armati di coltelli o pistole nascosti. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde): “Al fianco delle mamme per una scuola sicura e senza armi con videosorveglianza e metal detector. Chi sta dalla parte giusta vuole un territorio presidiato dalle forze dell'ordine e senza criminali.” Europa Verde e La Radiazza sono scesi in strada al fianco dei genitori degli alunni che hanno manifestato nel segno della legalità e della sicurezza e per chiedere la videosorveglianza a scuola ed i metal detector all’ingresso.

"Prima dell’omicidio del professore – ha raccontato Borrelli – avevamo già denunciato come tale istituto fosse a rischio, dopo l’episodio di un ragazzino accoltellato in aula da un compagno di classe. Eppure all’epoca nessun intervento è stato messo in campo permettendo a certi ragazzini di introdurre armi da taglio in una scuola. Addirittura il protagonista dell’accoltellamento di maggio non ha subito praticamente nessuna conseguenza ed è anche stato promosso da quello che ci hanno riferito. Così che esempio si dà agli altri?".

Il sindaco di Melito: "Lo Stato ci aiuti"

Il sindaco di Melito, Luciano Mottola, ha detto: “Noi abbiamo sempre dimostrato di preoccuparci al tema sicurezza avendo fatto diverse richieste per l’implementazione del sistema di videosorveglianza e delle pattuglie per strada. Oltre alle amministrazioni, però, c’è bisogno di un interessamento diretto dello Stato che non può più lasciare da soli dei territori a rischio come il nostro".

La lettera dei genitori

In una lettera aperta i genitori degli studenti della scuola Marino Guarano scrivono:

Tutta la comunità è rimasta fortemente turbata dall'ultimo episodio di violenza che si è verificato a Melito. Il pensiero di tutti è per il prof Toscano e per la sua famiglia. La situazione sul territorio di Melito è diventata davvero critica. La cittadinanza si stringe intorno alla famiglia del prof ucciso ed ai professori. La manifestazione di lunedì serve a chiedere l'attenzione dello Stato e delle Istituzioni sul territorio a nord di Napoli. Le richieste d'aiuto delle istituzioni locali devono essere ascoltate. Non possiamo lasciare la scuola da sola come avamposto di legalità in un territorio così difficile. Noi cittadini e genitori di Melito siamo con la scuola e con i professori per dare man forte alle loro richieste. Diciamo tutti insieme "Stop alla violenza! NON LASCIATECI SOLI!"

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