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Pomigliano, licenziato l’ex comandante dei vigili che aveva fermato gli abusi edilizi: “Non mi piego”

Il sindaco di Pomigliano d’Arco (Napoli), di recente rinviato a giudizio per diffamazione verso Maiello, ha rimosso l’ex comandante della Municipale.
A cura di Antonio Musella
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Luigi Maiello è stato comandante dei vigili urbani in diversi Comuni della provincia di Napoli, da Afragola, dove per primo si inventò una unità di contrasto ai roghi di rifiuti, passando per Marano, dove ha duramente colpito il patrimonio dei clan di camorra, e Pomigliano d'Arco dove avviò delicate indagini sugli abusi edilizi e sul sospetto che dietro agli affari immobiliari del territorio ci fosse la mano della camorra. Ma proprio l'esperienza di Pomigliano, dove il colonnello Maiello ha avuto l'ultimo incarico in ordine di tempo, è stata quella più nefasta della sua carriera.

L'attuale Sindaco, Lello Russo, ha firmato la determina dirigenziale con la quale è stata dichiarata la sua decadenza da dipendente comunale; il motivo, sostiene il primo cittadino di Pomigliano d'Arco, è in irregolarità che sarebbero state riscontrate nella presentazione dei documenti che avevano portato all'incarico. Ma la storia dei contrasti tra Maiello e il Sindaco Russo è fatta di diversi procedimenti giudiziari, e non ultimo, il rinvio a giudizio del primo cittadino per diffamazione nei confronti di Maiello, per accuse rivolte al comandante nell'ultima campagna elettorale.

Le inchieste sul piano casa

Luigi Maiello arrivò al vertice della polizia municipale di Pomigliano d'Arco con la precedente amministrazione, targata Pd-Movimento 5 Stelle, del sindaco Gianluca Del Mastro. Sotto quella guida Maiello diede vita ad una serie di indagini sugli abusi edilizi sequestrano numerosi cantieri edilizi sul territorio di Pomigliano. Ancora oggi i procedimenti sono al vaglio dell'autorità giudiziaria, ma la tesi investigativa di Maiello si basava su un presunto aumento non autorizzato delle cubature volumetriche. Le indagini di Maiello colpiscono numerosi costruttori del territorio, e vedono aprirsi un'indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord.

Ma la vita politica di Del Mastro dura poco. Con un colpo di mano nel 2023, diversi consiglieri del Pd e del Movimento 5 Stelle passano all'opposizione e/o si dimettono provocando lo scioglimento del Comune. Da lì inizia una lunga campagna elettorale che vedrà il ritorno in campo di Lello Russo, ultraottantenne, già Sindaco per ben 7 mandati nel passato. Russo approfitta del caos interno a Pd e 5 Stelle per dare vita ad una coalizione civica che vincerà le elezioni portandolo a ricoprire il ruolo di primo cittadino per l'ottava volta.

In campagna elettorale Russo ha accusato più volte Maiello di essere un blocco allo sviluppo del territorio, sostenendo anche che "A Pomigliano la camorra non esiste" ed accusando Maiello di volersi fare pubblicità. Da qui la denuncia del colonnello che proprio la settimana scorsa ha portato al rinvio a giudizio del primo cittadino per diffamazione, udienza fissata nel prossimo mese di luglio. Con l'elezione di Russo il lavoro fatto da Maiello viene sostanzialmente smantellato, ed il colonnello viene relegato all'ufficio dello stato civile. Lo stesso Russo aveva promesso in campagna elettorale di "voler sbloccare i cantieri".

Lo scontro finito con il licenziamento: "Non mi lascerò fucilare"

Maiello, però, non ha smesso di difendere per un solo istante le sue inchieste, le stesse per le quali subì un attentato il 1°gennaio 2022, quando ignoti diedero alle fiamme le auto di servizio della polizia municipale che erano state confiscate ai clan. Un attentato che secondo Russo si sarebbe fatto da solo, e che nulla avrebbe a che fare con la camorra, parole pronunciate durante un comizio in campagna elettorale.

"Il Sindaco ha mantenuto la promessa che aveva fatto ai suoi elettori in campagna elettorale, le stesse per cui è rinviato a giudizio" spiega Maiello a Fanpage.it. "Sono accuse infamanti, che faranno piacere a qualcuno. Io non mi lascerò fucilare da questa gente, sono cose che tendono a distruggere le persone. Io sono abituato ai tribunali della Repubblica Italiana e non ai tribunali sommari" sottolinea l'ex comandante della polizia municipale di Pomigliano. Ed annuncia che farà ricorso: "Questa è una vendetta e di pubblica amministrazione c'è nulla. Io sono teste in decine di processi di camorra, non chinerò la testa davanti a questo atto che ritengo una pura calunnia. Non mi sono piegato mai e nemmeno ora mi piego. Farò ricorso nelle sedi processuali e sono certo che avrò ragione, ma purtroppo pagheranno i cittadini, perché il risarcimento verrà pagato dall'amministrazione comunale".

Il sindaco di Pomigliano: "L'avevo assunto io, non potevamo fare altrimenti"

Il sindaco di Pomigliano d'Arco, Lello Russo, raggiunto dall'agenzia Ansa, ha commentato così il provvedimento disposto nei confronti dell'ex comandante della Polizia Municipale:

Ho assunto io Maiello alla dirigenza della Polizia municipale a Pomigliano nel 2010, e sempre io, dopo il concorso, l'ho riassunto nel 2020. Ma ci siamo trovati di fronte a documenti che ci hanno lasciati perplessi, e non potevamo fare altro che decretare la decadenza dell'ex comandante. Ci sono rimasto male.

Abbiamo controllato e ricontrollato abbiamo incaricato gli uffici legali per verificare che tutto fosse in regola. Ma sono state riscontrate irregolarità nella presentazione dei documenti, anche per quanto riguarda la copertura di precedenti incarichi in altri Enti. Non potevamo fare altro che determinare la decadenza di Maiello.

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