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Inchiesta Croce Nera, ambulanze private a Napoli

“Prezzi troppo bassi”, l’Asl Napoli 3 revoca la gara da 6 milioni per il trasporto ambulanze

“Prezzi a base d’asta troppo bassi”, fa flop il bando da oltre 6 milioni di euro dell’Asl Napoli 3 Sud per l’affidamento per 2 anni, prorogabili di altri 6 mesi, del trasporto in ambulanza presso gli ospedali. La gara era stata indetta il 29 dicembre scorso e il termine per presentare le offerte sarebbe scaduto il 10 febbraio. Ma è stata revocata in autotutela dalla stessa Asl, a inizio febbraio, dopo il ricorso al Tar della Croce Rossa Italiana – Comitato di Napoli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Prezzi a base d’asta troppo bassi", fa flop il bando da oltre 6 milioni di euro dell’Asl Napoli 3 Sud per l’affidamento per 2 anni, prorogabili di altri 6 mesi, del trasporto in ambulanza presso gli ospedali. La gara era stata indetta il 29 dicembre scorso, con delibera 983 del direttore generale dell’Asl Napoli 3, pubblicata il 6 gennaio, e il termine per presentare le offerte sarebbe scaduto il 10 febbraio. Ma è stata revocata in autotutela dalla stessa Asl a inizio febbraio, dopo il ricorso al Tar della Croce Rossa Italiana – Comitato di Napoli, presentato il 27 gennaio. Il Tar Napoli, quindi, il 1 marzo, ha dichiarato con sentenza il ricorso “improcedibile”, essendo cessata la materia del contendere.

Il ricorso: “Prezzi troppo bassi”

Nel ricorso la Croce Rossa chiedeva l’annullamento della gara e di tutti gli atti connessi “per l'affidamento del trasporto secondario in ambulanza con posizionamento presso i presidi ospedalieri dell'ASL Napoli 3 Sud”. Ma perché la Croce Rossa Italiana aveva impugnato il bando? Tra le motivazioni del ricorso si sottolinea che “al punto III.1.1 del bando sarebbe previsto, quale requisito di partecipazione alla procedura, l’iscrizione nel registro tenuto dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura per attività coerenti con quelle oggetto della procedura di gara, previsione poi reiterata nel disciplinare di gara”. Seconda contestazione, “le proposte di ribasso, articolate su quattro voci, in quanto ancorate a prezzi a base d’asta troppo bassi, non permettevano la formulazione di un’offerta valida”.

Il bando prevedeva un accordo quadro con un solo operatore economico per fornire ambulanze (8 mezzi) e personale: autista soccorritore e infermiere e eventualmente medico. L’importo era di 4,9 milioni per 24 mesi, più eventualmente 1,2 milioni per una eventuale proroga di 6 mesi. Il prezzo unitario a giornata (H24) a base d’asta prevedeva 266,67 euro per l’ambulanza di tipo B con autista e soccorritore, 586,67 euro per l’ambulanza di tipo B completa di autista/soccorritore e di infermiere professionale, 1.066,67 euro per l’Ambulanza di tipo B completa di autista/soccorritore, di infermiere professionale e medico con attestato di formazione all’emergenza territoriale  e 1.120 euro per l’Ambulanza di tipo B completa di autista/soccorritore, di infermiere professionale e medico anestesista rianimatore. Prezzi, comprensivi del costo della manodopera, ritenuti evidentemente dalla Croce Rossa troppo bassi per poter lavorare. Tanto che l’associazione ha fatto ricorso al giudice amministrativo rilevando “l’immediata lesività delle prescrizioni ivi contenute, impeditive della propria partecipazione alla procedura de qua o comunque ostative alla formulazione di un’offerta”. Ricorso che poi, come detto, si è chiuso con un nulla di fatto, perché l’Asl nel frattempo ha revocato la gara.

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