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Preso l’ultimo ricercato per l’assalto a Cala la Pasta: era a Valencia con documenti falsi

Preso anche il quarto ed ultimo ricercato per l’assalto a Cala la pasta dello scorso 15 maggio scorso a Forcella: era a Valencia con dei documenti falsi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Preso anche l'ultimo ricercato per l'assalto a Cala la pasta, il ristorante di Forcella che lo scorso 15 maggio venne preso d'assalto da una paranza di giovani e nel corso del quale restarono feriti Veronica, moglie del titolare, e un turista argentino, e dove avvenne anche un lancio di tavolini contro i turisti. Proprio ieri era stata arrestata per droga la madre di Capuano che vive a Forcella.

Luigi Capuano era il quarto ed ultimo ricercato per l'assalto

Si tratta di Luigi Capuano, 34 anni, napoletano come gli altri e che al momento dell'arresto si trovava a Valencia con documenti falsi. Nella città catalana, Capuano è stato raggiunto dalla polizia spagnola e dall'Interpol, che gli hanno notificato un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità italiane. Era mimetizzato tra la folla quando è stato catturato: il suo documento era quello di un'altra persona, al quale aveva solo sovrapposto la propria foto. Secondo fonti investigative, Capuano stava pensando di trasferirsi in Spagna con l'intera famiglia dopo i fatti dello scorso maggio, ed era l'ultimo ancora mancante all'appello degli inquirenti.

La dinamica accertata finora

Quel 15 maggio a Forcella infatti accadde di tutto: una moto, a tutta velocità, travolse i tavolini del locale terrorizzando i presenti. In quel frangente, venne travolta la moglie del titolare del ristorante Cala la pasta, che si trovava all'esterno. Dopo l'impatto e la fuga, il motociclista era tornato accompagnato da altre persone per riprendere la moto e minacciando il titolare del negozio ed i turisti presenti di non denunciare nulla. Prima di andare, scagliarono anche sedie e tavolini contro i presenti per "indurli" al silenzio.

Ruotolo: "O si è contro la camorra o si è complici"

"Denunciare è fondamentale. La rapida conclusione delle indagini è stata resa possibile perché le vittime dell'aggressione hanno denunciato e identificato gli autori delle minacce e dell'aggressione", ha commentato a Fanpage.it il senatore Sandro Ruotolo, "La magistratura e le forze di polizia hanno lavorato con impegno su questa vicenda che ha indignato la città. Abbiamo acceso i riflettori e con l'associazione dei commercianti di Forcella ci siamo subito mobilitati per esprimere la nostra solidarietà a Veronica e Raffaele, convinti che fosse stata una paranza di camorra a intervenire quella sera. Veronica e Raffaele non li lasceremo soli quando inizierà il processo", ha aggiunto ancora Ruotolo, "o si è contro la camorra o si è complici della camorra. Chiediamo al Comune di Napoli e alle associazioni dei commercianti di costituirsi parte civile al processo contro gli autori del raid di via dei Tribunali.

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