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Positivi Covid al Comune di Napoli, tutti in farmacia per i tamponi. E i dirigenti chiedono smart working

Contagi in Municipio, sanificati più volte gli uffici di Palazzo San Giacomo. Sindacati e dirigenti chiedono il ritorno in smart working.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Allarme al Comune di Napoli per l’aumento dei contagi Covid tra dipendenti e staffisti. Stamattina code di lavoratori comunali in fila per i tamponi nelle farmacie che si trovano nei pressi di Palazzo San Giacomo. Al Municipio durante le feste di Natale e Capodanno si sono contati diversi contagiati, anche tra gli staff e i dipendenti degli assessorati. Il secondo piano di Palazzo San Giacomo è stato più volte chiuso per sanificazione. La nuova ondata di contagi Covid, legati anche alla diffusione della variante Omicron, ha sfiorato anche la cerchia della giunta Manfredi: prima delle feste era toccata all’assessore all’Ambiente Paolo Mancuso la quarantena preventiva per un contatto con un positivo Covid.

Al Comune anche i dirigenti chiedono lo smart working

Al Comune di Napoli anche i dirigenti hanno chiesto il ritorno allo smart working per fronteggiare l’impennata di contagi della pandemia. Il tutto, mentre nelle stesse ore il governatore Vincenzo De Luca chiede al Governo di lasciare chiuse le scuole in Campania per 30 giorni – dovrebbero riaprire il 10 gennaio prossimo – in vista di un nuovo picco di positivi atteso tra il 15 e il 20 gennaio. Richieste di smart working, sulla scorta di quanto già fatto da altri Comuni e dalla Città Metropolitana di Napoli, arrivano anche dai sindacati: Cgil, Cisl, Uil e Csa. Per Danilo Criscuolo (Cgil Fp), "il ritorno allo smart working sarebbe una scelta di buon senso, in linea con quanto già fatto da altre amministrazioni pubbliche e volto alla tutela della salute di tutti i lavoratori".

Mentre Agostino Anselmi eGiuseppe Ratti  (Cisl Fp) e Franca Pinto e Roberta Stella (Csa) in una nota sottolineano: "Con l’aumento dei casi di contagio, direttamente proporzionale ad esso, cresce la possibilità di una paralisi dei servizi. In momenti emergenziali, in un recente passato, abbiamo scoperto modalità agili di lavoro che negli altri paesi Europei erano già di diffusa fruizione come istituti ordinari. Con la diminuzione dei contagi si è sospeso lo Smart working per tutti i dipendenti del Comune di Napoli ed anche adesso che, con l’aumento dei casi di isolamento fiduciario si rischia di chiudere gli uffici, ancora non si è attivata la modalità agile di lavoro. Rispetto al momento della sospensione dello Smart working e nelle more del tavolo tecnico che dovrebbe istituire lo stesso in modalità ordinaria, il Ministero del lavoro ha stilato una bozza di protocollo nazionale del lavoro in modalità agile.

Insomma, mentre il mondo lavorativo pubblico e privato va in questa direzione, come forma ordinaria di organizzazione del lavoro, attualmente, in forma emergenziale e fino a disciplinare l’istituto in modalità permanente, non si fa un passo avanti verso lo svuotamento degli spazi comuni, luoghi di possibile contagio. La variante Omicron viaggia spedita, è molto contagiosa, con almeno due milioni di italiani in isolamento.

Pertanto chiediamo, ancora una volta, che venga da subito attivata una modalità di lavoro agile, laddove sia possibile, senza tardare ancora, al fine di prevenire i contagi e lo svuotamento degli uffici. Quasi tutti gli enti hanno ricercato ed attuato modalità di lavoro agile “tampone” per questo momento di passaggio dalla fase emergenziale a quella ordinaria. Cosa stiamo aspettando? Che gli isolamenti fiduciari ed i contagi siano così tanti da bloccare la macchina comunale?".

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