Pellegrinaggio dell’orrore dove è stata uccisa Martina Carbonaro. E Tucci cambia carcere

Una ragazzina percorre a piedi via Catania, si avvicina al campo Moccia, lascia un fiore che si unisce a quelli e alle lettere che altri hanno fissato al cancello, in corrispondenza del casolare abbandonato che una volta era la casa del custode. È che oggi è il posto dove è stato trovato il corpo senza vita di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dall'ex fidanzato Alessio Tucci, 19 anni a luglio, da poco trasferito in altro carcere perché, per lui, quello di Poggioreale non è sicuro. Il cancello del campo Moccia è diventato un altare, dove molti hanno voluto lasciare un ricordo. E l'ultima barriera dove oggi si sono fermati i ragazzi della squadra di calcio per un applauso e un minuto di silenzio prima di andare ad allenarsi sul campo. Ma, oltre agli omaggi, c'è anche chi passa per vedere, guardare. Il pellegrinaggio dell'orrore, che scatta ogni volta che deflagra una tragedia di questa portata.
Il tour dell'orrore davanti al campo Moccia
Anche oggi, 2 giugno, sono molti quelli che arrivano al campo per lasciare un fiore. Ma chi è del posto nota anche un altro fenomeno. Perché via Catania non è una strada molto frequentata, ci passano praticamente solo i residenti. Invece, da qualche giorno c'è un insolito andirivieni. Gente che arriva in auto, rallenta, si ferma in corrispondenza dell'ingresso. Qualcuno indica il casolare. E poi la macchina riparte. Probabilmente si tratta di persone che vengono dai comuni limitrofi, forse anche da una zona diversa da Afragola, ma tutti accomunati dalla stessa intenzione: vedere quella casa in rovina che fino ad ora hanno guardato in televisione, sui social.
Turismo dell'orrore, niente di più, niente di meno. Di quello che anima i tour, a pagamento, nei luoghi dove sono stati commessi omicidi, anche e soprattutto all'estero. E che funziona anche in scala più piccola, senza (per fortuna) qualcuno che organizzi le partenze e si metta a staccare biglietti.
Alessio Tucci trasferito in un altro carcere
Il 19enne, sottoposto a fermo nella notte del 28 maggio, poco dopo il ritrovamento del cadavere, nelle scorse ore ha lasciato il carcere di Poggioreale ed è stato trasferito in un'altra struttura della regione. Alla base della decisione, motivi di sicurezza. Quelli che erano stati già avanzati da Mario Mangazzo, il suo avvocato, secondo cui restare nella casa circondariale napoletana sarebbe stato rischioso sia per lui sia per il familiari che sarebbero andati a trovarlo. Secondo quanto raccontato dal legale, Tucci avrebbe detto di avere trovato un "clima non favorevole", col rischio di azioni violente da parte di altri detenuti; momenti di tensione ci sarebbero stati anche per i familiari, importunati mentre erano davanti al carcere per la consegna di un borsone di indumenti.
Domani l'autopsia sulla 14enne
L'incarico per l'autopsia verrà affidato domani, 3 giugno, e l'esame si potrebbe tenere subito dopo, nell'ospedale San Giuliano di Giugliano, dove il corpo è stato portato. L'esito sarà fondamentale anche per le responsabilità di Tucci, al momento accusato di omicidio e occultamento di cadavere: il ragazzo ha infatti dichiarato di ritenere che Martina Carbonaro fosse già morta, quando ha coperto il corpo con un mobile-armadio e materiale di risulta, mentre gli esiti del primo esame del medico legale suggerirebbero che la 14enne fosse ancora viva e che la sua agonia sia durata per diversi minuti; l'autopsia dovrà anche chiarire se sarebbe stato possibile salvarle la vita.