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Chiusa in casa, violentata e filmata: orrore nel Casertano su una 22enne con deficit cognitivo

Picchiata, violentata a turno e filmata: una storia d’orrore emersa a Maddaloni, nella provincia di Caserta. La vittima è una 22enne con un deficit cognitivo, gli aguzzini due uomini e una donna. I tre avrebbero provato anche a convincere la ragazza ad accusare il padre per gli abusi subiti nei giorni di segregazione.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Chiusa in casa, picchiata con un bastone, violentata a turno, filmata e minacciata. Una storia orribile quella che arriva da Maddaloni, nella provincia di Caserta e che vede coinvolti due uomini e una donna. La vittima è una 22enne del posto, affetta da gravi deficit cognitivi. La vicenda è emersa perché il padre della ragazza, preoccupato dal fatto che la giovane fosse scomparsa dalla propria abitazione, si è rivolto alla polizia. I tre arrestati sono accusati di essere i responsabili dell'intera vicenda, durata diversi giorni.

La scomparsa da casa, poi l'improvviso ritorno

I tre avrebbero anche provato a convincere la ragazza a denunciare il proprio padre per gli abusi subiti, ma senza riuscirci. Una storia sulla quale indagano ora gli agenti della Polizia di Santo e la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. La giovane, affetta da un grave deficit cognitivo, era sparita da casa per tre giorni, tanto che il padre preoccupatosi ne aveva denunciato la scomparsa in commissariato. Il terzo giorno aveva però fatto ritorno, accompagnata da uno dei tre. Ed è stato allora che la giovane ha raccontato il tutto, con l'aiuto di una psicologa.

Le violenze filmate: prima a turno, poi in gruppo

I tre arrestati sono due uomini di 63 e 35 anni, più una donna di 31. Durante la prigionia, si sarebbero resi responsabili degli abusi sulla 22enne, chiudendola nell'appartamento di uno di loro, togliendole il cellulare e picchiandola poi con un bastone di legno, costringendola a subire abusi sessuali da ognuno dei tre a turno ed in gruppo. Uno di loro ha anche ripreso il tutto con il proprio cellulare, passandosi le immagini gli uni con gli altri: materiale video che gli inquirenti hanno già acquisito per le indagini e che certificherebbero il ruolo pressoché identico di tutti e tre i coinvolti nella vicenda. Durante le violenze, avrebbero anche tentato di convincere la ragazza a raccontare che gli abusi sarebbero stati perpetrati dal padre, per distogliere l'attenzione da loro.

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