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Omicidio Norina Matuozzo, l’ex marito Salvatore Tamburrino perde la patria potestà sui figli

Salvatore Tamburrino, che nel marzo 2019 uccise la moglie Norina Matuozzo, ha perso la patria potestà sui figli. Lo ha deciso il Tribunale. Soddisfatti i due figli della coppia: “Immensamente gioiosi di questa notizia”. I due sono stati affidati ai nonni materni, genitori della madre assassinata.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Salvatore Tamburrino ha perso la patria potestà sui figli: l'uomo, che il 2 marzo 2019 uccise la moglie Norina Matuozzo, si trova ora in carcere condannato all'ergastolo proprio per quel brutale omicidio. A darne la notizia è stata Adele, una dei figli avuti dalla coppia e che ora saranno affidati ai nonni materni, i genitori di Norina. "Questo è un piccolo spiraglio di luce e sono sicura che, insieme a molti altri, ci porterà a vedere direttamente il sole", ha spiegato Adele, che come il fratello aveva richiesto di non essere invece affidata ai nonni paterni, i genitori di Salvatore Tamburrino.

"Oggi è una giornata importante. Finalmente, dopo tanta attesa, abbiamo ricevuto l’ordinanza del tribunale riguardo l’affidamento definitivo con i nostri nonni e riguardo il nostro inequivocabile rifiuto di avere rapporti, anche epistolari, che in questi mesi hanno sempre segnato ed oltraggiato la nostra vita, con i “nonni paterni” e Salvatore Tamburrino (non ho il coraggio di nominarlo “padre”)", ha detto Adele, spiegando che proprio il genitore e i nonni paterni avessero chiesto di poter continuare ad avere rapporti con i due. "Noi abbiamo categoricamente rifiutato davanti al giudice la richiesta", ha spiegato Adele, "in quanto ricordiamo che durante la fase processuale di Salvatore Tamburrino, i “nonni paterni” hanno collaborato con quest’ultimo al fine di farlo apparire mentalmente infermo. Io e mio fratello siamo immensamente gioiosi di questa notizia perché, per noi, la decadenza delle loro ridicole richieste significa essere liberi, e la libertà delinea anche una certa serenità psicologica, in quanto i continui tentativi di avere rapporti con noi (mi riferisco alle numerose lettere ricevute in questi due anni e mezzo) ci turbavano moralmente", ha concluso la ragazza.

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