Omicidio di Gelsomina Verde, condannati a 30 anni Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi

Sono stati condannati a 30 anni di carcere Luigi De Lucia e Pasquale Rinaldi, detto ‘o Vichingo, i due uomini che secondo gli inquirenti scortarono l'automobile in cui venne uccisa Gelsomina Verde, vittima innocente di camorra. Il processo di primo grado si è chiuso questa mattina, davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Napoli Valentina Giovanniello, che ha accolto le richieste dei pubblici ministeri Maurizio De Marco e Stefania Di Dona.
L'omicidio della giovane durante la prima faida di Scampia
La morte di Gelsomina Verde avvenne durante la prima faida di Scampia tra il clan Di Lauro e gli scissionisti degli Amato-Pagano. La ragazza, totalmente estranea a vicende di camorra, venne sequestrata, torturata ed interrogata per ore: i killer credevano che la giovane conoscesse il nascondiglio di Gennaro Notturno, detto ‘o Sarracino. La ragazza spiegò fino all'ultimo di non saperlo, ma non venne creduta. Solo dopo averla uccisa, i sicari capirono di aver commesso un grave errore, e provarono a cancellare le proprie tracce bruciando l'automobile con all'interno il corpo privo di vita della ragazza. Era il 21 novembre del 2004, e Gelsomina avrebbe compiuto 22 anni pochi giorni dopo, il 5 dicembre. secondo gli inquirenti, i due condannati di oggi erano in possesso dell'arma del delitto e seguirono l'auto della ragazza fino al luogo dove avvenne l'omicidio, per il quale è stato già condannato all'ergastolo Ugo De Lucia.
La puntata della serie "Gomorra" a lei dedicata
La morte di Gelsomina Verde scosse profondamente l'opinione pubblica per la brutalità e l'efferatezza nei confronti della giovane. La sua storia ha ispirato anche una puntata della fiction "Gomorra", la nona della prima stagione intitolata proprio "Gelsomina Verde": puntata in cui Manu (interpretata da Denise Perna), viene torturata e uccisa da Ciro Di Marzio perché erroneamente convinto conoscesse il nascondiglio di Danielino, suo vero bersaglio.