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“Noi non paghiamo”, bruciate le bollette di luce e gas all’esterno dell’Eni a Napoli

La protesta di disoccupati e precari alla Riviera di Chiaia. L’annuncio dei manifestanti: “Sciopero delle bollette a novembre se non si bloccano gli aumenti”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Foto da Facebook Laboratorio Politico Iskra
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"Noi non paghiamo". Con questo slogan centinaia di manifestanti della rete "Non paghiamo", affiancati da precari, disoccupati, studenti di Fridays for future, si sono riuniti questa mattina davanti agli uffici Eni in via Riviera di Chiaia a Napoli, dove hanno bruciato simbolicamente alcune bollette da oltre 600 euro arrivate in questi mesi alle famiglie di precari. Le immagini della manifestazione sono poi state pubblicate dal collettivo Iskra su Facebook. Tanti i cartelli di protesta contro aumenti e caro vita.

"A novembre lo sciopero delle bollette": l'annuncio

L'iniziativa a Napoli è stata organizzata degli attivisti della rete "Non paghiamo" che in occasione della conferenza stampa di lancio della campagna hanno simbolicamente delle bollette davanti agli uffici dell'Eni. "La rete – spiegano – è già attiva in molte città italiane e puntiamo per novembre di raggiungere un milione di adesioni allo sciopero delle bollette che attueremo se non verranno bloccati e annullati gli aumenti che da oltre un anno, insieme agli effetti del carovita, hanno raggiunto costi insostenibili per i ceti popolari".

Foto da Facebook Laboratorio Politico Iskra
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Caro energia, la protesta di disoccupati e precari a Napoli

I manifestanti erano già scesi in piazza a protestare il 2 settembre. In quell'occasione furono bruciate le bollette di luce e gas in piazza Matteotti a Napoli: "Non possiamo pagare e siamo stanchi delle promesse a vuoto", dissero in quell'occasione. Alla manifestazione aderirono i "Disoccupati 7 novembre" e "Cantiere 167". Quella di Napoli è stata la seconda protesta del genere in Europa: in Scozia e precisamente a Glasgow, qualche giorno prima, alcuni lavoratori avevano fatto la stessa cosa.

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