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Nicola Cosentino condannato a 10 anni in Appello per concorso esterno in associazione camorristica

Si tratta della sentenza di Appello per il processo “Eco4”: in primo grado, l’ex esponente del Pdl era stato condannato a 9 anni di reclusione. Secondo i magistrati, che hanno condiviso il parere della Dda, Cosentino è stato il referente politico del clan dei Casalesi fino al 2004. Durante il processo di Appello è stato ascoltato anche Nicola Schiavone, figlio del boss dei Casalesi Francesco, detto “Sandokan”.
A cura di Valerio Papadia
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Per Nicola Cosentino, ex esponente del Pdl ed ex sottosegretario all'Economia, è arrivata anche la condanna in Appello per il processo "Eco4": la Corte d'Appello di Napoli ha condannato Cosentino a 10 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. I magistrati hanno quindi condiviso quanto affermato dalla Dda, che ha indicato Cosentino come il referente politico del clan dei Casalesi a partire dal periodo a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta fino al 2004, circostanza che, in primo grado, aveva portato a una condanna a 9 anni per l'ex deputato. Tuttavia, per conoscere le esatte motivazioni che hanno portato alla sentenza, bisognerà aspettare il deposito, fissato a 90 giorni. La Corte d'Appello, a cui aveva fatto ricorso proprio la Dda, inasprisce dunque la sentenza di primo grado.

Il processo "Eco4"

L'indagine che ha portato alla sentenza, e che si inserisce tra le tante a cui Cosentino è stato sottoposto, è conosciuta principalmente per la frase "l'Eco4 sono io", pronunciata proprio dall'ex politico. La Eco4 era una società mista che si occupava della raccolta rifiuti in molti comuni del Casertano, fondata dall'ente pubblico Consorzio intercomunale dei rifiuti Ce4 con gli imprenditori Sergio e Michele Orsi, infiltrati della camorra, come hanno riconosciuto sentenze giudiziarie, proprio nel Consorzio.

Nel processo ascoltato anche il figlio del boss "Sandokan"

Durante il processo di Appello è stato ascoltato anche Nicola Schiavone, ora collaboratore di giustizia, figlio primogenito di Francesco, boss dei Casalesi conosciuto come "Sandokan". Nel corso di un verbale del 2018, messo agli atti per l'Appello, Nicola Schiavone aveva affermato che, in più di una occasione, il clan dei Casalesi aveva pensato di far ammazzare Cosentino; l'agguato poi non si era concretizzato per la mediazione di altri esponenti del clan.

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