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Napoli, “picco di bronchiti e tracheiti: mettete le mascherine” l’allarme del presidente dei medici di famiglia

Silvestro Scotti, segretario Fimmg, a Fanpage.it: “Picco di malattie respiratorie stagionali, para-influenzali e influenzali e di streptococco che causa otiti, tonsilliti e sinusiti. Servono precauzioni”
Intervista a Dott. Silvestro Scotti
Segretario della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg)
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Stiamo registrando un picco di bronchiti e tracheiti negli ambulatori dei medici di base. Abbiamo avuto un ottobre caldo e il cambio brusco di temperature sta facendo sentire i suoi effetti. Si tratta di forme para-influenzali, influenzali, forme respiratorie virali minori e forme batteriche. C'è in giro anche lo streptococco che porta tonsilliti, otiti e sinusiti. Bisogna essere prudenti e adottare anche le precauzioni, come indossare le mascherine e lavarsi spesso le mani".  A parlare a Fanpage.it è Silvestro Scotti, medico di famiglia e segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg).

Dottore, gli studi medici in questi giorni sono affollati di pazienti con raffreddori e mal di gola, cosa sta succedendo?

Abbiamo avuto una impennata di casi negli ambulatori negli ultimi giorni, rispetto alla scorsa settimana. Le caratteristiche meteorologiche di questo periodo stanno amplificando la diffusione e il contagio delle malattie tipiche respiratorie stagionali. Il tutto è favorito dai forti cambiamenti di temperatura tra una giornata e l'altra e anche all'interno della stessa giornata. In scuole e uffici si tende a chiudere le finestre per ripararsi dal freddo e questo riduce il ricambio d'aria, favorendo i contagi.

Silvestro Scotti
Silvestro Scotti

C'è un picco anomalo di contagi, quindi?

L'anomalia riguarda solo l'impennata improvvisa. Se analizziamo i dati rispetto a quelli del periodo degli anni precedenti siamo nella norma.

Quali consigli si possono dare?

Utilizzare di nuovo le mascherine protettive, lavare e disinfettarsi spesso le mani può ridurre il rischio di contagio. Piccole attenzioni, senza arrivare ai livelli del Covid. Noi raccomandiamo ai medici di utilizzare le mascherine negli ambulatori a protezione dei soggetti fragili. Non bisogna sottovalutare l'influenza, che, purtroppo, a causa di complicanze registra migliaia di decessi all'anno tra i soggetti con patologie croniche. Il consiglio è arieggiare gli ambienti, riprendere la disinfezione delle mani dei pazienti quando entrano e tenere la mascherina nelle sale di attesa che sono affollate e possono diventare zona di contagio. Mettere in pratica, cioè, quelle precauzioni adottate durante il Covid, che proteggono anche dall'influenza.

Che altro?

Aumentare nella dieta la presenza di frutta e verdura, in particolare la vitamina C che ha funzione protettiva. Evitare l'esposizione diretta all'aria fredda, in particolare per i pazienti con bronchite cronica e soggetti asmatici. Indossare una sciarpa per coprire la gola e respirare aria più calda può evitare l'irritazione alle mucose che aumenta la possibilità di una infezione e di una complicanza con malattia respiratoria.

Quali farmaci si possono utilizzare e quali vanno evitati?

Non bisogna intervenire subito con l'antibiotico, perché nel 90% dei casi si tratta di fenomeni virali. Vanno verificati i decorsi, utilizzando dei sintomatici che sono antipiretici, paracetamolo, anti infiammatori, e sulla base di queste caratteristiche parlare sempre col medico prima di iniziare terapie che abbiano maggiore impegno. Questo vale soprattutto per i soggetti che sono in poli-terapia, cioè che già assumono altri farmaci. Perché il rischio è creare una riduzione dell'effetto del farmaco o una amplificazione degli effetti collaterali.

Quando è necessario andare in ospedale?

Sempre dopo che ci sia stato un controllo da parte di un soggetto per le cure primarie. Se parliamo di fenomeni respiratori di questo tipo, può essere utile anche l'auto-monitoraggio. Dopo il Covid19, oggi quasi tutti hanno a casa, accanto al termometro, un saturimetro. Si tratta dello strumento che misura la saturazione dell'ossigeno, un elemento utile per auto-monitorare una patologia respiratoria. La dispnea, ossia la difficoltà a respirare, è collegata ad una saturazione dell'ossigeno al di sotto di 92-91. Ma anche in questo caso la misurazione va fatta con accortezza. Bisogna stare attenti, per esempio, a non indossare il saturimetro se si ha lo smalto sulle unghie, che può falsare i risultati. Più in generale, non bisogna sovraccaricare gli ospedali, dove arrivano i casi più gravi. C'è ancora in giro il Covid.

Questo è il primo picco influenzale, dobbiamo aspettarcene altri?

Si tratta di una prima fase. Quest'anno l'influenza è iniziata tardi e potrebbe avere una coda fino a febbraio-marzo. Noi consigliamo ai cittadini di vaccinarsi, in particolare per le categorie più esposte: fragili, anziani, ammalati cronici. I vaccini sono disponibili presso i medici di famiglia. Ci si può vaccinare fino al 31 dicembre.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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