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Se hai più di quarant’anni riconoscerai queste zone di Napoli

I “bei tempi che furono” immortalati in migliaia di fotografie diffuse sui social nei vari gruppi di appassionati che così ricostruiscono la Napoli del passato a beneficio di chi non era nato negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Storia per immagini nel cuore di una città che oggi non c’è più.
A cura di Redazione Napoli
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Per fare un giro nel passato di Napoli non serve andare molto lontano: basta aprire i vecchi album di fotografie di famiglia. Ma se quelle foto sono troppo personali o le ricordiamo troppo bene, allora basta tuffarsi in quel grande archivio sempre in aggiornamento rappresentato da Internet.

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In particolare ci si può iscrivere ai vari gruppi e pagine social (soprattutto su Facebook e Instagram) che a cadenza quotidiana pubblicano immagini storiche note e più note, foto personali, vecchie cartoline della Napoli che fu. E si scoprono mondi che magari sono sconosciuti ai più sui vari "Napoli Retrò"; "Napoli antica", "Napoli da riscoprire" e così via.

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Chi ha più di quarant'anni ed è nato e vissuto quindi negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta all'ombra del Vesuvio,  conosce benissimo i luoghi di queste foto. Quando piazza Municipio a Napoli era piena di verde e di alberi; quando via Benedetto Croce ai Decumani non era assediata da bancarelle di ogni tipo.

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Lo stadio di Fuorigrotta, fino a qualche anno fa stadio San Paolo e negli anni Sessanta e Settanta privo della copertura, arrivata solo negli anni Novanta coi Mondiali di Calcio. Ci sono tantissime storie sulle architetture e sulle strade della città e tantissimi libri fotografici, uno su tutti "La Napoli di Bellavista" con le immagini di un giovane Luciano De Crescenzo, appassionato fotografo tra le altre cose.

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Chi ha una certa età ricorderà anche gli storici locali di via Partenope, come "Il rosso e il nero", ritrovo della movida degli anni belli che furono sul Lungomare partenopeo.  E poi ci sono le foto sfocate, sovraesposte, mosse, quelle delle macchine fotografiche a rullino che non davano mille chance, come gli smartphone di oggi o le macchine fotografiche digitali. C'è chi conserva addirittura i vecchi scontrini di pizzerie e ristoranti e ogni tanto li tira fuori per ricordare a figli e nipoti com'era diversa la vita d'un tempo. E come ci si accontentava di poco.

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