Napoli, chiude l’ufficio decessi al Cimitero: spostato a Soccavo. Le pompe funebri: “Rischio caos”

Chiude l'ufficio per denunciare le morti al Cimitero di Poggioreale. I servizi spostati a Soccavo, nella sede dell'Anagrafe al Parco Quadrifoglio. E scoppia la protesta delle agenzie di pompe funebri: "Maggiori disagi e attese per i cittadini, rischio caos in estate per le lungaggini legate alle sepolture". Mercoledì è previsto un incontro con l'assessore ai Cimiteri, Vincenzo Santagada.
Il Comune chiude l'ufficio per denunciare le morti a Poggioreale
Con deliberazione di Giunta Comunale del 4 aprile numero 140 è stato soppresso l’ufficio separato di Stato Civile di Santa Maria del Pianto ed è stato, contestualmente istituito l’ufficio separato di stato civile per la ricezione delle denunce di decesso presso la sede del Servizio Statistica e Servizi Demografici nella II Traversa via dell’Epomeo 2 del Parco Quadrifoglio. A partire dal 23 aprile scorso, le denunce di decesso si possono fare esclusivamente presso la sede di Soccavo, tutti i giorni della settimana, dalle ore 8,30 alle 13,00.
La protesta delle agenzie funerarie: "Tempi più lunghi per i cittadini"
Ma le agenzie funerarie non ci stanno. Fabio Bellomunno, dell'Associazione Imprese Funebri Napoletane, in una nota scrive:
Negli ultimi mesi, l’accesso agli uffici cimiteriali del Comune è diventato un vero percorso a ostacoli, soprattutto per i cittadini che si trovano ad affrontare il dolore di un lutto. Oggi, infatti, solo i privati possono accedere agli uffici comunali. Le agenzie funebri, pur essendo in possesso di licenze specifiche per affari e commissioni, non possono più svolgere pratiche fondamentali per conto delle famiglie. Parliamo di operazioni complesse come esumazioni, estumulazioni o trasferimenti di resti e ceneri, sia all’interno dei cimiteri comunali che verso strutture private come edicole, cappelle o manufatti.
E aggiunge:
Questa esclusione non solo rallenta l’iter burocratico, ma costringe i cittadini — già provati dal lutto — a farsi carico personalmente di incombenze tecniche e amministrative che prima potevano delegare a professionisti del settore. A complicare tutto, la recente riorganizzazione degli uffici: il Comune ha infatti deciso di spostare parte degli sportelli da via Santa Maria del Pianto a Soccavo, senza però prolungare gli orari di apertura. Il risultato? Chi ha bisogno di svolgere più pratiche deve attraversare la città, spesso senza un mezzo proprio, affrontando distanze tutt’altro che agevoli.
Infine, conclude:
Nel frattempo, le agenzie sono costrette a inviare le richieste esclusivamente via PEC, Telegram o TOBI — strumenti che, nella pratica quotidiana, creano ritardi, malfunzionamenti e scarsa comunicazione. Questo blocca l’organizzazione immediata di tumulazioni e inumazioni, aumentando il rischio — con l’arrivo del caldo — di un sovraffollamento nei depositi comunali, che non dispongono di celle frigorifere sufficienti. Come se non bastasse, resta in vigore anche il divieto di fornire informazioni telefoniche. Gli uffici risultano spesso irreperibili, e i numeri del servizio cimiteriale sono inesistenti o non funzionanti, rendendo quasi impossibile ottenere chiarimenti o risposte tempestive.
Sulla vicenda, interviene Gennaro Tammaro, portavoce di Assofuneral, che esprime "forte preoccupazione per la gestione approssimativa del servizio e per le ricadute sui cittadini e sulle imprese del settore".
“Il problema non è il trasferimento in sé,” afferma Tammaro, “ma la disorganizzazione strutturale del servizio. La morte non ha orari né festività: è impensabile che un ufficio così essenziale rispetti orari di chiusura come qualsiasi altro sportello amministrativo. Il dolore delle famiglie merita attenzione, non burocrazia. Nonostante il regolamento comunale che disciplina il servizio cimiteriale sia in vigore dal 2006, e nonostante si parlasse da tempo di digitalizzazione delle pratiche, ad oggi non esiste alcuna procedura guidata online per la denuncia e la gestione dei decessi sul sito istituzionale. Questo costringe le imprese funebri e i cittadini a lunghe attese e iter incerti, aggravando ulteriormente un momento già delicato.
E conclude:
“In altri comuni – prosegue Tammaro – esistono procedure più chiare e uniformi. A Napoli, invece, regna la confusione: da Marano a Casoria troviamo modalità differenti. A pagare questo disservizio sono sempre le famiglie, che si ritrovano a sostenere anche i costi di un sistema inefficiente. Assofuneral chiede con forza alle istituzioni un intervento immediato: digitalizzazione reale, uniformità delle procedure, presidi operativi 7 giorni su 7 e non certo chiusure alle 13 o alle 14, e soprattutto rispetto per chi vive e lavora nella dimensione del lutto.