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Napoli, blitz contro clan Cifrone: 21 arresti tra gli eredi dei Lo Russo

Blitz nella notte tra l’area Nord e il centro di Napoli: i carabinieri hanno eseguito una ordinanza per 23 persone, ritenuti vertici e gregari del clan Cifrone: gli eredi dei Lo Russo gestivano traffico di droga ed estorsioni tra Miano, Marianella, Chiaiano e Piscinola, Colli Aminei, rione Sanità e rione Don Guanella.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Ventuno persone arrestate, altre due, destinatarie della stessa ordinanza, attualmente irreperibili e sulle cui tracce sono i carabinieri. È il bilancio del blitz messo a segno dall'Arma nella notte appena trascorsa contro il clan camorristico dei Cifrone, eredi del disarticolato clan Lo Russo, che aveva guadagnato l'egemonia nei quartieri napoletani di Miano, Marianella, Chiaiano e Piscinola, ai Colli Aminei, nel rione Sanità e nel rione Don Guanella. Il provvedimento arriva al termine delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia Vomero, che hanno individuato i vertici del gruppo camorristico e ricostruito la struttura e l'organizzazione del traffico di droga, delle estorsioni e del racket ai commercianti.

Il clan Cifrone, hanno appurato i militari, non si occupava soltanto della vendita al dettaglio di stupefacenti: era in grado di spostare anche grosse quantità di droga, che poi rivendeva all'ingrosso ad altri gruppi criminali. Altro affare, quello delle estorsioni, da sempre primo introiti dei clan di camorra e sintomo della presenza del gruppo sul territorio: alcuni degli indagati sono accusati anche di detenzione e porto in luogo pubblico di 3 pistole e 3 fucili, usati per minacciare i commercianti.

Ricostruito anche il sistema racket, con cui il clan teneva sotto scacco 11 commercianti, imponendo la fornitura di generi alimentari, costringendoli a non lavorare nelle zone di influenza del gruppo criminale e obbligandoli a consegnare ogni mese somme di denaro.

L'ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, è stata eseguita dai militari del Comando Provinciale di Napoli; gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, minaccia, detenzione e porto di armi e munizioni, tutti reati commessi con l'aggravante di avere agito per favorire il clan Cifrone.

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