Napoletani bloccati in Finlandia: “Finalmente in Italia, ma c’è chi ci ha detto ve lo siete cercato”

“Ora siamo a casa e non ci sembra vero”. Sono rientrati a casa nella mattinata di ieri, giovedì 6 gennaio 2022, Fabio e Valentina, i due ragazzi 20enni, lui napoletano, lei sarda, bloccati in Finlandia, dopo una vacanza a Natale, perché contagiati dal Covid. I due giovani, subito dopo l'esito positivo del tampone fatto prima del volo di rientro il 27 dicembre scorso, erano stati chiusi nel bagno pubblico nell'aeroporto di Helsinki in quarantena per molte ore, prima di essere trasferiti in un ostello vicino, dove hanno trascorso l'isolamento domiciliare fino a ieri. La loro storia è stata raccontata da Fanpage.it, che ha sentito al rientro Fabio. I due ragazzi, entrambi vaccinati con doppia dose, avevano prenotato la vacanza – un regalo di laurea – in tempi non sospetti, su un corridoio Covid Free.
Fabio, come sono stati i primi momenti in Aeroporto dopo aver ricevuto l'esito positivo del tampone?
In un primo momento siamo rimasti sconcertati dalle risposte ricevute dalla Farnesina e dall’Ambasciata, quando ancora eravamo chiusi in bagno senza risposte. Ore di attesa con risponditori automatici per poi ritrovarsi a parlare con persone che non avevano alcuna cognizione di quello che sarebbe dovuto essere il loro ruolo e si sono improvvisate in affermazioni di tipo: dovete sottostare alle leggi della Finlandia, chi ve lo ha fatto fare, ve lo siete cercati, io mio figlio non lo avrei fatto partire. Salvo poi a scoprire che si stava parlando con una centralinista o con un ufficio con competenze sulla viabilità, perché l’unico numero deputato a raccogliere emergenze, Unità di Crisi del Ministero degli Esteri, non risponde.
La vostra situazione ha suscitato molte reazioni in Italia. Che ne pensate?
“Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno dato una mano e ci sono stati vicini. Senza il loro aiuto saremmo rimasti confinati in quell’ostello fuori dal mondo senza assistenza e senza informazioni utili per la sopravvivenza. So che la nostra vicenda ha suscitato molta indignazione e francamente anche noi non ci saremmo aspettati tanta approssimazione attorno ad una eventualità, tutto sommato, abbastanza probabile visto il momento. Ci auguriamo almeno che, aver acceso un faro su quella incresciosa situazione, abbia evitato lo stesso supplizio a chi dopo di noi si è trovato nella stessa situazione.
Quando avete deciso di partire per la Finlandia?
La vacanza, come più volte ribadito, era stata prenotata da ottobre quando sembrava che la pandemia fosse stata ridimensionata dai vaccini ed i green-pass erano un lasciapassare per ogni cosa.
Come avete trascorso gli ultimi giorni della quarantena?
I dieci giorni sono trascorsi inevitabilmente con difficoltà e soprattutto onerosità. I costi si sono amplificati fino all’inverosimile. Il tampone rapido in Finlandia costa 130 euro e noi ne abbiamo dovuti pagare due. Abbiamo letto commenti sgradevoli ma abbiamo anche ricevuto tanta solidarietà. Abbiamo letto di interrogazioni parlamentari fatte da rappresentanti delle istituzioni. Ma, alla fine, tutto è bene ciò che finisce bene.
Quando avete saputo che avreste potuto rientrare in Italia?
La legge finlandese consente la circolazione indipendentemente dall’esito del tampone dopo 10 giorni di quarantena. Ci siamo recati in aeroporto ed abbiamo fatto il tampone di controllo che ci avrebbe consentito di salire sull’aereo e siamo rimasti con il fiato sospeso fino a quando è arrivato il responso, negativo. Alle 5,30 di ieri, ora locale, ci siamo precipitati a comprare il biglietto per il rientro lasciandoci alle spalle questa brutta storia. In futuro cercheremo di focalizzare i nostri ricordi solo sulla settimana di vacanza che per il resto è stata meravigliosa. Peccato per l’epilogo.
