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A Napoli il muro della gentilezza per lasciare vestiti e giocattoli a chi non ne ha

Anche Napoli ha il Muro della Gentilezza per lasciare vestiti e giocattoli a chi non può permettersi di comprarli: si trova a Bagnoli, vicino il Parco San Laise.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Se puoi metti, se non puoi prendi”. È racchiuso in una frase semplice l'amore per il prossimo. La scritta su un muro colorato dai ragazzi invita i passanti ad un atto di generosità. Donare qualcosa che non serve più per aiutare qualcuno che ne ha bisogno. È il “Muro della gentilezza”, dove chiunque, in forma anonima, può lasciare qualcosa di suo che non usa più ad un'altra persona, altrettanto anonima. Un cappotto per coprirsi e ripararsi dal freddo, scarpe, ma anche giocattoli per chi non può permetterseli. Dal 26 novembre 2021, anche Napoli ha il suo “muro della gentilezza”. È a Bagnoli, all'ingresso del Parco San Laise, davanti all'ex base militare dall'associazione “Nato Lavoratorio”. Alla cerimonia di inaugurazione avevano preso parte anche Bruna Manfredonia, di “Nato Lavoratorio”, e Patriza Stasi, presidente delle Fondazione Campania Welfare, che hanno lavorato per realizzare il progetto.

Il muro della generosità nato in Iran

Un'usanza nata in Iran, quando qualcuno ha cominciato a lasciare appesi ad un muro abiti pesanti per i più poveri, per aiutarli a coprirsi dal freddo. Dal Medio Oriente l'idea ha cominciato a correre per il mondo. L'hanno adottata ad Uppsala, in Svezia. E poi, pochi anni fa, è arrivata anche in Campania, nel piccolo Comune di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, che ha realizzato per primo il suo “Muro della Gentilezza” con un semplice filo, appesi al quale si potevano lasciare cappotti e altri abiti invernali.

Un puzzle come simbolo di unione

A Napoli è arrivato per la prima volta a fine 2021. Il muro è stato decorato con un grande puzzle colorato dai ragazzi dell'associazione Bereshit. Il puzzle rappresenta l'unione della collettività: tanti pezzi separati che formano un unico disegno. I primi doni sono già arrivati: abiti usati, giocattoli, ma anche cibo e panettoni. Adesso, anche tante famiglie che hanno sofferto la crisi del Covid19 e non possono più permettersi un cappotto sanno dove poter andare per trovarne uno e superare l'inverno.

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