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Muore al Cardarelli di Napoli, i parenti tentano di sfondare le porte e picchiare i medici

Ancora un episodio di violenza in un ospedale napoletano, il secondo in 24 ore: un 27enne ha sfondato la vetrata della porta del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, per raggiungere i medici in servizio e picchiarli dopo la morte di un parente, avvenuta poco prima. Longo, direttore generale dell’ospedale partenopeo: “Episodi gravissimi”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ancora un episodio di danneggiamento in un ospedale di Napoli: stavolta è toccato al Cardarelli, dove un 27enne ha spaccato la porta di ingresso del pronto soccorso, mandandone in frantumi i vetri, nel tentativo di raggiungere e picchiare i medici di un reparto assieme ad alcuni parenti. L'uomo è stato poi identificato e denunciato dagli agenti di polizia, ma cresce l'allarme per il continuo verificarsi di questi episodi, che si alternando tra gli interni dei nosocomi ed in strada ai danni di ambulanze e personale sanitario.

L'episodio di stanotte, solo l'ultimo in ordine di tempo, è avvenuto al pronto soccorso dell'ospedale Antonio Cardarelli: il 27enne, già noto alla polizia per precedenti specifici, si trovava all'interno del nosocomio assieme ad altri familiari per il ricovero di un parente, quando è giunta loro la notizia del decesso di quest'ultimo. Il gruppo ha iniziato a dare in escandescenze, con il 27enne che ha spaccato la vetrata della porta di ingresso del pronto soccorso, per tentare di raggiungere il padiglione di medicina d'urgenza e picchiare i medici in servizio. I poliziotti, intervenuti sul posto, li hanno bloccati tutti e denunciato il 27enne, che deve rispondere ora di danneggiamento aggravato.

"Fatti gravissimi e ingiustificabili, saremo inflessibili nel denunciare chi mette a rischio l’incolumità dei medici e la vita dei pazienti. Tutto il nostro personale", ha spiegato il direttore generale del Cardarelli Giuseppe Longo, "deve sapere che la direzione strategica è incrollabile nella volontà di intervenire con forza contro chi mette a rischio l’incolumità dei dipendenti e la vita dei pazienti. Un grazie va alle forze dell’ordine che come sempre sono state al nostro fianco evitando che la situazione potesse degenerare".

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