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Morto sconosciuto nel loculo del padre: “Resti lì da 40 anni, l’odore veniva da altra nicchia”, parla l’assessore

L’assessore ai Cimiteri Vincenzo Santagada a Fanpage.it: “I resti lì da 40 anni, prima dell’uso delle boccette di carafina col Dna. Forse un vecchio parente”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Il morto sconosciuto ritrovato in una cappella privata di una congrega al cimitero di Poggioreale di Napoli non sarebbe recente, ma risalirebbe a 30-40 anni fa". A parlare a Fanpage.it è l'assessore ai Cimiteri di Napoli, Vincenzo Santagada: "Ho chiesto agli uffici tecnici, non appena ho saputo la notizia, e sono stati fatti gli accertamenti. Si tratta di una tumulazione avvenuta circa 30-40 anni fa. La perdita di liquidi e l'odore nauseabondo avvertiti erano legati probabilmente a qualche altro loculo collocato in posizione superiore e non legato a questo".

Santagada: "Quel corpo era lì da 40 anni"

Il caso è scoppiato nelle ultime 48 ore, facendo il giro d'Italia, dopo la denuncia su TikTok di alcuni familiari. Sul posto erano arrivati anche i carabinieri, che hanno sequestrato la cappella. Si tratta di un'arciconfraternita, una congrega gestita da privati. "I parenti – racconta Santagada – sono andati a depositare un'urna cineraria all'interno del loculo. L'operazione è stata conclusa. Poi sono tornati dopo un'oretta. Si aspettavano 4 sudari, invece ne hanno trovati 5. Quattro sono stati identificati con le boccette di carafina – ossia la provetta che contiene i liquidi col Dna identificativi delle persone decedute che viene messa accanto ai corpi nei loculi e nelle nicchie per riconoscerli – e sono tutti loro familiari".

"Nel quinto – aggiunge Santagada – la boccetta non c'è perché è antecedente all'uso della sostanza. Domani ci sarà un controllo sul registro per verificare il nome del defunto. Ma potrebbe essere probabilmente un parente deceduto molti anni fa. Si sono impressionati perché sui sudari c'erano delle macchie di sangue, ma erano vecchie. Il cattivo odore era relativo ad un altro loculo, più fresco, che si trovava più in alto".

Intanto, nelle prossime ore ci saranno accertamenti anche sulla apertura e chiusura del loculo, che per legge può essere effettuata solo dai seppellitori comunali, anche nel caso di congreghe private. I familiari, da parte loro, potrebbero fare la richiesta dell'esame del Dna per poter accertare l'identità del corpo. Sulla vicenda proseguono anche le indagini dei carabinieri.

Qual è la procedura per le inumazioni a Napoli

Al cimitero di Napoli la procedura prevede che i corpi siano prima inumati e poi esumati dopo 5 anni di interro, e quindi inseriti nelle nicchie o nei loculi, dove continuano il loro percorso di mummificazione. A quel punto è anche possibile che il corpo perda ancora dei liquidi e possa apparire come "insanguinato". Per quanto riguarda la presenza dei corpi nelle nicchie, la norma prevede che per accedere all'interno della nicchia si debba essere ascendenti , discendenti e non collaterali con il concessionario della nicchia.

(aggiornato alle ore 14,00)

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