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“Mio figlio ridotto in fin di vita a Napoli, chi sa qualcosa parli”, l’appello della mamma

Un 20enne è stato massacrato e ridotto in fin di vita a dicembre nel centro di Napoli. L’appello della madre su Facebook: “Chi sa qualcosa, parli”.
A cura di Nico Falco
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È stato picchiato in strada, preso a calci nello stomaco e in faccia e lasciato a terra esanime e sanguinante, con una emorragia interna che lo avrebbe ucciso se non fosse stato operato d'urgenza. Vittima un ragazzo di venti anni, aggredito nel centro di Napoli davanti agli amici e a diversi testimoni. Senza alcun motivo: aveva chiesto a un automobilista di fermarsi mentre l'amico parcheggiava. Nessuno è intervenuto, nessuno si è fatto avanti per aiutare le forze dell'ordine a dare un nome a chi lo ha massacrato. Ora la madre ha lanciato un appello sui social: chi ha visto qualcosa, parli. Anche in forma anonima.

La vicenda risale alla notte tra sabato 18 e domenica 19 dicembre, tra le 00:20 e le 00:50, è avvenuta in piazza Carità, all'angolo con via Enrico Toti, a pochi passi sia dalla Questura sia dal Comando Provinciale dei Carabinieri. "Mio figlio quella sera era con gli amici – racconta a Fanpage.it la madre – stava aiutando l'amico alla guida a parcheggiare. Era sceso e aveva fatto segno agli altri automobilisti di fermarsi durante la manovra. Poi è arrivato quest'uomo, gli ha urlato di togliersi, ha inveito, è sceso e lo ha aggredito. Ha continuato a colpirlo anche mentre era a terra, ormai privo di sensi dopo un pugno in faccia. Si è fermato solo quando le tre ragazze che erano con lui lo hanno tirato via. Gli amici di mio figlio non sono riusciti a prendere il numero di targa, hanno pensato a portarlo in ospedale, era coperto di sangue".

Il giovane è stato accompagnato al Cardarelli, dove è stato operato d'urgenza per una emorragia interna. Aveva una ferita al sopracciglio sinistro, per la quale sono stati necessari punti di sutura, alcune costole fratturate e una lesione della milza. È stato dimesso il 24 dicembre, la Vigilia di Natale, con la prescrizione di 40 giorni di riposo assoluto, poi dovrà tornare in ospedale per i controlli del caso. La Polizia ha acquisito i nastri di una ventina di telecamere, spiega la donna, ma molte non erano in funzione e quelle poche che hanno ripreso la scena non hanno inquadrato il numero di targa né il volto del responsabile.

"Abbiamo deciso di chiedere aiuto sui social – prosegue la mamma a Fanpage.it – nella speranza che chi ha assistito alla scena si faccia avanti. Al momento dell'aggressione c'erano parecchi testimoni, era sabato sera. Soltanto un anziano si è fatto avanti per dare dei fazzolettini a mio figlio con cui tamponare le ferite. Speriamo che qualcuno, anche in forma anonima, possa fornire dei dettagli alle forze dell'ordine e aiutare a identificare questa persona. Mio figlio ha rischiato di morire, a qualcuno potrebbe anche andare peggio".

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Picchiato e ridotto in fin di vita a Napoli, l'appello: "Chi sa qualcosa parli"

Mentre le indagini proseguono, affidate alla Polizia di Stato, la madre ha chiesto aiuto sui social, attraverso il popoloso gruppo "Sos amici… aiutiamoci tra noi", nella speranza che qualcuno possa fornire degli elementi utili per identificare chi ha quasi ucciso il figlio. Il testo dell'appello della donna su Facebook:

Mio figlio ha subito un aggressione da un uomo alto circa 1,90, chiaro di carnagione, capelli neri corti, senza barba, vestito di nero, con cicatrici al volto derivanti da acne, alla guida di una Panda nera l'aggressore era nella sua auto con tre ragazze; improvvisamente è uscito dall'auto e ha inveito contro mio figlio, il quale per tutta risposta gli ha riferito che il suo amico stava parcheggiando. Questo energumeno ha iniziato a pestarlo violentemente, senza alcuna pietà, riempiendolo di calci al viso e all'addome. Uno degli amici di mio figlio, erano in tre, ha cercato di intervenire, ma l'aggressore gli ha sferrato un pugno al viso. Ha continuato a pestare mio figlio senza alcuna pietà ed è scappato lasciandolo ricoperto di sangue. Nessuno è intervenuto.

Vi chiederei, cortesemente, se qualcuno di voi si trovava in zona quella notte oppure se è riuscito a identificare, con la mia descrizione, l'aggressore. Sono devastata e mio figlio è molto provato. È assurdo che un ragazzo perbene debba essere ridotto quasi in fin di vita da un violento senza alcun motivo. Vi chiedo di aiutarmi. Anche in forma anonima. Grazie a tutti.

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