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Minacce dal carcere a pentito per non farlo parlare, arrestati due fratelli legati ai Casalesi

Misura cautelare per Nicola e Massimo Pezzella, ritenuti legati ai Casalesi: avrebbero minacciato un collaboratore di giustizia perché non desse informazioni sul loro coinvolgimento.
A cura di Nico Falco
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Nicola Pezzella, detenuto e ritenuto elemento di vertice del clan dei Casalesi, avrebbe inviato dal carcere una serie di minacce ad un neo collaboratore di giustizia perché non facesse il suo nome, e gliele avrebbe fatte recapitare dal fratello, Massimo Pezzella: ricostruzione che ha portato in manette i due, ritenuti responsabili, in concorso, di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria, col riconoscimento delle aggravanti per reati connessi ad attività mafiose.

La misura cautelare, emessa dal gip su richiesta della Procura di Napoli, è stata eseguita nella mattinata di oggi, 20 novembre, dal personale del Nucleo Investigativo Carabinieri di Perugia con l'ausilio di militari dei Comandi territorialmente competenti; il provvedimento è stato notificato in carcere a Voghera (Pavia) a Nicola Pezzella, mentre il fratello Massimo è stato arrestato a Casal di Principe (Caserta). Le indagini sono state svolte dai carabinieri di Perugia e sono collegate a un altro procedimento penale, per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, nel quale è coinvolto un uomo, arrestato nel marzo 2023 al confine con la Francia in possesso di 35 chili di stupefacente tra eroina e cocaina.

L'indagato aveva deciso di collaborare con la giustizia e di raccontare delle attività dell'organizzazione di cui faceva parte e a cui sarebbe collegato anche Nicola Pezzella, destinatario di un provvedimento cautelare eseguito dai militari di Perugia nell'aprile 2024 e attualmente detenuto a Voghera. Tra maggio 2024 e giugno 2025 Nicola Pezzella avrebbe cercato di condizionatore il collaboratore di giustizia, facendogli arrivare, tramite il fratello Massimo, otto lettere dal contenuto intimidatorio; quelle missive avrebbero avuto l'obiettivo di spingere l'uomo a non parlare del coinvolgimento di Pezzella o a rilasciare dichiarazioni a lui favorevoli.

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