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Michele Noschese, il padre presenta un esposto per omicidio: “Lo hanno massacrato”

Il dj napoletano da 12 anni viveva ad Ibiza: si attende l’autopsia. Per il padre “è stato massacrato”. Il caso seguito anche dalla Farnesina.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Michele Noschese
Michele Noschese

Presentato un esposto per omicidio, in Spagna, sulla morte di Michele Noschese, noto come dj Godzi, avvenuta ad Ibiza. I familiari hanno anche chiesto una perizia medico-legale, mentre le autorità spagnole non si sbilanciano ancora, mentre il tutto è seguito dall'occhio vigile del consolato italiano a Barcellona. Il 35enne napoletano era da tempo residente in Spagna, sull'isola di Ibizia, ed era molto conosciuto come deejay: ex calciatore del Napoli Primavera e laureato in Economia e Commercia, aveva fatto successo anche come producer. La sua morte resta un mistero: per i familiari "è stato massacrato", ed ora chiedono verità. Il padre Giuseppe, noto ex primario di traumatologia all'Ospedale Cardarelli prima e all'Ospedale del Mare dove era stato anche responsabile del reparto Covid durante la pandemia poi, vuole vederci chiaro.

Al momento le autorità spagnole non si sbilanciano: sembrerebbe, dalle prime ricostruzioni fornite dal padre della vittima che da 12 anni viveva ad Ibiza, che il giovane fosse in casa con alcuni amici, forse per una festa, poi sarebbe arrivata la polizia a fare irruzione e portare fuori tutti, tranne lui. Non è chiaro cosa sia accaduto, due amici avrebbero raccontato di aver visto tutto da nascosti: "Lo hanno bloccato mani e piedi, preso a pugni in faccia e all’occipite. So bene cosa significano queste lesioni: emorragia cerebrale, mortale", ha spiegato il padre Giuseppe Noschese. Dalla Spagna nessuna conferma, tranne l'esposto presentato dalla famiglia del giovane alle autorità spagnole per omicidio. Del caso, oltre al consolato italiano a Barcellona, si sta occupando anche l'ambasciata italiana a Madrid e la stessa Farnesina, in costante contatto con i diplomatici italiani e spagnoli. Sarà l'autopsia a dare le prime risposte. Poi si muoverà la magistratura. Un caso ancora tutto da decifrare, ma in queste ore a Napoli amici e familiari si sono stretti nel dolore, in attesa del rientro della salma.

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