Martina Carbonaro colpita con una pietra in testa dall’ex fidanzato, che poi ha nascosto il cadavere

Colpita più volte alla testa con una pietra. Così è stata uccisa Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni scomparsa il 26 maggio ad Afragola, nel Napoletano, e trovata morta nella notte appena trascorsa in un edificio abbandonato vicino allo stadio Moccia. Ad ucciderla l'ex fidanzato, Alessio Tucci, 18 anni, che ha confessato il femminicidio compiuto, da quanto si apprende, perché non accettava la fine della relazione: il giovane è stato sottoposto a fermo per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere, dal momento che, dopo aver ucciso Martina Carbonaro, ha tentato di nasconderne il corpo nell'edificio abbandonato, l'ex abitazione del custode dello stadio.
Come avrebbe riferito Tucci agli inquirenti, il posto in cui è stato ritrovato il cadavere di Martina Carbonaro è quello in cui i due giovani si incontravano abitualmente. Anche la sera del 26 maggio, giorno in cui la 14enne è scomparsa e in cui sarebbe anche morta, i due si erano dati appuntamento nei pressi dello stadio Moccia, ad Afragola, per un confronto dopo la fine della relazione. Confronto dopo il quale, però, Martina Carbonaro non ha più fatto ritorno a casa: Tucci, infatti, avrebbe colpito più volte la ragazza in testa con un masso e, dopo la morte, ne avrebbe occultato il corpo, nascondendolo nella casa in disuso.
Martina Carbonaro, il ministro Valditara: "Profondo dolore"
Sulla morte della giovane Martina Carbonaro è intervenuto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha dichiarato: "Esprimo grande dolore e profondo cordoglio per il brutale omicidio di Martina Carbonaro. Siamo davanti a un barbaro assassinio che sconvolge e indigna tutti noi. Colpire a morte una adolescente indifesa, una giovane che rivendicava il proprio diritto alla libertà, è il segno di una mentalità di dominio e di possesso che deve essere sradicata dalla società tutta. La scuola continuerà a lavorare, anche in nome di Martina, per affermare la cultura del rispetto attraverso l'educazione a relazioni corrette e sane e contrastando ogni forma di prevaricazione e di violenza".
Il sindaco di Afragola: "La comunità è sconvolta"
A esprimere il dolore dell'intera comunità e vicinanza alla famiglia è stato invece il sindaco di Afragola, Antonio Pannone. "Siamo tutti profondamente addolorati per l'orrore dell'inaccettabile morte di una adolescente a cui è stato tolto il diritto di vivere. È una immane tragedia che sconvolge la nostra comunità, attonita di fronte alla barbarie di chi non ha rispettato la libertà e la dignità di una giovanissima donna" ha scritto il primo cittadino su Facebook.