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Napoli, caso Marinella, atti alla Guardia di Finanza: ipotesi evasione fiscale

Cravatte Marinella in vendita in negozio nonostante la zona rossa: dopo il servizio di Fanpage.it multa e chiusura per 5 giorni della storica bottega della Riviera di Chiaia a Napoli. Ma c’è di più: gli atti girati alla Guardia di Finanza. Motivo? La vendita degli accessori avvenuta senza emissione di scontrino fiscale.
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La storia del re delle cravatte Maurizio Marinella e della vendita di accessori sottobanco  – o meglio "aumm aumm" – nonostante la zona rossa Covid, non è finita con la multa, la chiusura di 5 giorni e la figuraccia mondiale. A quanto apprende Fanpage.it, dal cui servizio giornalistico è nata la vicenda, gli atti conseguenti le verifiche condotte ieri pomeriggio dagli agenti del commissariato di Polizia San Ferdinando saranno girati per competenza alla Guardia di Finanza.

Il motivo della trasmissione dei documenti alle Fiamme Gialle è facilmente intuibile: la storica bottega della Riviera di Chiaia per continuare a vendere di nascosto cravatte e sciarpe, nonostante un'ordinanza del ministero della Salute e un Dpcm imponessero la chiusura di tutti i negozi d'abbigliamento della Campania causa alto rischio contagio Covid, non emetteva scontrino fiscale. In tempi di lotteria degli scontrini e di crisi del commercio causa lockdown è qualcosa che non è passata inosservata.

Tutto è iniziato giovedì 3 dicembre: il videoreporter di Fanpage.it ha contattato telefonicamente la sartoria per un acquisto e poi si è accordato per andare direttamente nella storica bottega alla Riviera di Chiaia. Risultato: ha acquistato in contanti e senza scontrino – come espressamente spiegato dal titolare dell'esercizio – una cravatta.

Una volta diffuso il video l'indomani (venerdì 4), è stato lo stesso Maurizio Marinella ad ammettere l'accaduto e a scusarsi a mezzo stampa. Acclarata dunque la verdicità dei fatti, la Polizia ha effettuato un controllo. E in quella occasione ha accertato «che il titolare, poco prima, aveva venduto 34 capi d’abbigliamento, tra cravatte e sciarpe, ad una persona appena uscita dal negozio».

Scontato l'epilogo: i poliziotti hanno sanzionato per inottemperanza alle misure anti Covid-19  il gestore con la chiusura del locale per  5 giorni, ed il cliente, perché trovato fuori dal proprio comune di residenza senza giustificato motivo.

A Napoli la vicenda ha suscitato clamore e la divisione nei classici due partiti dei "pro" e dei "contro". Maurizio Marinella non è un commerciante qualunque. Il suo brand ha rilevanza internazionale ed ha più negozi sparsi per il mondo. Non solo: l'imprenditore napoletano è stato peraltro più volte negli anni tirato in ballo per una candidatura a sindaco di Napoli. L'ultimo a farlo è stato Matteo Salvini che nel febbraio scorso, poco prima dell'inizio dell'emergenza Coronavirus incontrò una serie di imprenditori proprio nella sua bottega.

Silenzio da parte del mondo della politica napoletana: sia nel centrodestra che nel centrosinistra sono numerosi gli amici dell'imprenditore partenopeo. Silenzio anche da parte delle organizzazione di categoria dei commercianti. E mentre molta gente sui profili social dell'imprenditore ironizza o è indignata, altri invece lo difendono giustificando il comportamento come frutto della crisi del commercio in questi mesi drammatici. Tra gli accaniti difensori di Marinella si schiera anche il giornale di proprietà dell'immobiliarista napoletano Alfredo Romeo, "Il Riformista".

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