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Mamma di tre figli con necrosi al cuore ricoverata al Monaldi: “Solo il trapianto può salvarla”

La donna di 58 anni colpita da infarto l’8 ottobre, è ricoverato al Monaldi e lotta per la vita, ma non si trovano organi compatibili. I familiari: “Purtroppo, ancora poche persone danno il consenso per la donazione”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Teresa, 58 anni, mamma di tre figli è ricoverata all'ospedale Monaldi di Napoli con una necrosi al cuore e lotta per la vita. L'8 ottobre scorso è stata vittima di un infarto. Subito trasportata al Pronto Soccorso è stata salvata, ma ha bisogno di un trapianto urgente. L'unica cosa che può salvarla. "Secondo quanto riferito dai medici ai familiari di Teresa – scrive il parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Avs) – la donna risulta la prima nella lista nazionale d’emergenza per compatibilità". Al momento in tutta Italia non ci sono organi compatibili disponibili. I familiari hanno lanciato un appello: "Purtroppo, la cultura della donazione degli organi è ancora poco diffusa. Tutti i giorni purtroppo avvengono i decessi. Gli organi di chi va via potrebbero dare la vita ad altre persone. Ma la percentuale di chi firma per il consenso è ancora bassa".

La figlia: "Mia mamma non fuma e non beve"

A raccontare la vicenda è la figlia di Teresa: “Mia madre è sempre stata in buona salute – ha raccontato a Borrelli – Non fuma, non beve, è una donna piena di vita. L’8 ottobre si è sentita male ed è andata al pronto soccorso per un principio di infarto. Dopo un’ora è stata colpita da un infarto vero e proprio ed è stata operata, ma qualcosa è andato storto. Due giorni dopo è stata trasferita in un altro ospedale per un intervento a cuore aperto, ma ci sono state gravi complicazioni e il cuore ha subito una necrosi. Martedì è stata portata d’urgenza al Monaldi, dove è stata inserita nella lista di emergenza nazionale per un trapianto. Sono sei giorni che aspettiamo. Ora è attaccata a un macchinario che le permette di far funzionare il cuore, ma non potrà resistere così ancora a lungo. Chiedo a tutti di riflettere sull’importanza della donazione. Mia madre è 0 positivo, il gruppo sanguigno più comune, e nonostante questo in 6 giorni non c’è stato nemmeno un decesso che ha permesso di donare un cuore. Questa statistica dovrebbe far pensare, perché chiunque potrebbe ritrovarsi nella nostra situazione”.

“Mi unisco all’appello della famiglia di Teresa e chiedo a tutti di riflettere sull’importanza della donazione di organi, perché donare significa dare una seconda possibilità di vita – dichiara Francesco Emilio Borrelli – Siamo vicini a Teresa, ai suoi familiari e ai medici del Monaldi che stanno facendo l’impossibile per salvarla. Questa storia tocca il cuore di tutti. È un appello alla speranza e alla solidarietà, perché donare è un atto di umanità che può trasformare un dolore in salvezza. Speriamo che per Teresa arrivi presto un cuore".

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