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Maltempo, a Sarno sfollate 250 persone dopo la colata di fango nelle strade

Il maltempo ha fatto danni anche nella provincia di Salerno: a Sarno, comune dove già in passato le forti piogge hanno portato ad episodi catastrofici, nessun ferito ma 250 sfollati. Strade allagate dopo la colata di fango delle ultime ore. Situazione critica anche a Cava de’ Tirreni, Angri e nell’agro nocerino-sarnese.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Dopo le piogge è tempo di bilanci anche a Sarno, altro comune della Campania particolarmente colpito dal maltempo nelle ultime ore. Sono 250 le persone sfollate, che in parte sono state portate in un centro di accoglienza allestito all'interno della scuola Bacelli, mentre un'altra parte ha preferito appoggiarsi da parenti e amici. Intanto, protezione civile e forze dell'ordine per liberare le strade, travolte dal fango che è stato portato dalle forti piogge.

La paura, nella città sarnese, è altissima: il ricordo va, inevitabilmente, alla strage del 5-6 maggio causata proprio da un frana causata dal dissesto idrogeologico che, dopo 72 ore di pioggia, fece franare la montagna causando qualcosa come 160 morti, oltre 350 feriti e almeno 3mila sfollati. Già chiuse le scuole cittadine, con il sindaco Giuseppe Canfora che ieri è accorso sul posto per coordinare i soccorsi. Situazione difficile anche nei comuni limitrofi: a Cava de' Tirreni caduti alberi e strade allagate, così come ad Angri e nell'agro nocerino-sarnese. Molte le scuole chiuse: a Cava è anche volata via la copertura della palestra di Santa Lucia, mentre il crollo di un muro di pietra ha di fatto sbarrato il passo su via Nicola Pastore. Danni pesanti anche per l'agricoltura: le pesanti piogge hanno distrutto i raccolti, molti dei quali ormai maturi. Per una quantificazione definitiva dei danni ci vorrà ancora qualche giorno: intanto massima allerta per le prossime ore, con l'allerta meteo che "annuncia" nuovi forti piogge su tutta la regione e che potrebbero causare altri allagamenti nelle zone già colpite dall'emergenza di queste ore.

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