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Covid 19

Loredana, l’infermiera aggredita al Cardarelli si è vaccinata contro il Covid

Loredana Esposito, infermiera di 55 anni aggredita lo scorso dicembre al Cardarelli, ha deciso di vaccinarsi contro il Covid – 19. Lotta ancora contro i segni delle violenze subite, ma grazie all’aiuto del marito è riuscita ad arrivare in ospedale. “Questa è una speranza per me”, ha raccontato a Fanpage.it.
A cura di Gaia Martignetti
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Lotta ancora contro i segni della brutale aggressione subita a dicembre al Cardarelli, ma questa mattina Loredana ha deciso di andare in ospedale e vaccinarsi contro il Covid. Una scelta la sua, racconta a Fanpage.it che nasce dalla consapevolezza di aver visto troppa gente morire quest'anno, tra cui colleghi che non hanno avuto la possibilità di scegliere quella che definisce una speranza. Le conseguenze dell'aggressione, mentre lavorava cercando di aiutare quante più persone possibile, sono ancora visibili. Ma era in lista, spiega. Così, aiutata dal marito, è andata in ospedale, attendendo il suo turno. Dopo la somministrazione del vaccino, è stata sotto osservazione circa un quarto d'ora, come da protocollo. Non ha avuto dubbi e racconta di averlo fatto per chi non è riuscito a sconfiggere il virus, chi ha dovuto arrendersi. «La speranza è quella di tornare a lavoro più protetta. Farò il richiamo il 25 (gennaio ndr) bisognerà aspettare dopo quel giorno per capire. Ma questa per me rappresenta davvero una speranza».

L'aggressione

L'aggressione è avvenuta intorno alle 2 del 5 dicembre. Il motivo sarebbe nel tempo di attesa per le cure di una ragazza, che era stata portata al Pronto Soccorso perché lamentava dei dolori al petto. L'hanno presa a calci e pugni, non si sono fermati nemmeno quando la 55enne è caduta a terra, colpendola ripetutamente anche al volto e, come raccontato dai colleghi che sono intervenuti in sua difesa, hanno anche tentato di ferirla a un occhio. Subito dopo l'aggressione i responsabili si sono dileguati, i carabinieri sono arrivati pochi minuti dopo. Dopo l'aggressione arrivò anche la ferma condanna per quanto accaduto della direzione del Cardarelli, con una nota:

"Alla nostra infermiera e alla sua famiglia va la solidarietà dell'intera Azienda Ospedaliera. Siamo pronti a costituirci Parte Civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far sì che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti. La sicurezza dei nostri operatori è da sempre una priorità assoluta, un obiettivo che perseguiamo tramite il servizio di vigilanza privata, ma anche di concerto con le forze dell'ordine".

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