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Infermiera picchiata al Cardarelli, in 4 tentano di cavarle un occhio

Una infermiera di 55 anni del Cardarelli di Napoli è stata aggredita nella notte da 4 persone, parenti di una ragazza ricoverata; l’hanno presa a calci e pugni e hanno tentato di cavarle un occhio. Si sarebbe trattato di una vendetta per i tempi di attesa del Pronto Soccorso giudicati troppo lunghi. Sul posto i carabinieri per le indagini, due degli aggressori già identificati.
A cura di Nico Falco
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Una infermiera di 55 anni è stata ferocemente aggredita nella notte appena trascorsa nel Pronto Soccorso dell'ospedale Cardarelli, nella zona collinare di Napoli. Stando a quanto ricostruito è stata picchiata da quattro persone, familiari di una ragazza ricoverata, che l'hanno presa a calci e pugni e hanno tentato di cavarle un occhio. La donna è stata salvata dall'intervento dei colleghi, successivamente sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno identificato due dei responsabili; per loro si prospetta la denuncia per percosse e lesioni.

L'aggressione è avvenuta intorno alle 2 del 5 dicembre. Il motivo sarebbe nel tempo di attesa per le cure di una ragazza, che era stata portata al Pronto Soccorso perché lamentava dei dolori al petto. L'infermiera è stata aggredita dai genitori della ventenne e da altre due persone che erano con loro; si tratterebbe di altri familiari, ma su questo aspetto sono ancora in corso indagini. L'hanno presa a calci e pugni, non si sono fermati nemmeno quando la 55enne è caduta a terra, colpendola ripetutamente anche al volto e, come raccontato dai colleghi che sono intervenuti in sua difesa, hanno anche tentato di ferirla a un occhio. Subito dopo l'aggressione i responsabili si sono dileguati, i carabinieri sono arrivati pochi minuti dopo. La vittima ha raccontato che qualche ora prima dell'aggressione c'era stata già una accesa discussione con i parenti della ragazza, che si erano lamentati ritenendo che i sanitari non stessero facendo abbastanza e che i tempi di attesa fossero troppo lunghi. Refertata nello stesso Pronto Soccorso, l'infermiera è stata giudicata guaribile nel giro di dieci giorni.

"Attacchi ripetuti, continui, irrefrenabili, feroci e soprattutto premeditati – commenta l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate – tutto questo pare sia successo per non aver voluto attendere la registrazione della paziente al triage e le procedure dettate dai protocolli Covid. Una violenza perpetuata per circa 15 minuti al solo scopo di vendicarsi per una semplice attesa in una paziente stabile unicamente agitata".

Il Cardarelli: "Aggressione infermiera è di gravità inaudita"

"Quanto avvenuto stanotte è di una gravità inaudita. Un episodio inqualificabile che non può e non deve restare impunito". Lo afferma in una nota la Direzione Strategica del Cardarelli.

"Alla nostra infermiera e alla sua famiglia – si legge – va la solidarietà dell'intera Azienda Ospedaliera. Siamo pronti a costituirci Parte Civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far sì che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti. La sicurezza dei nostri operatori è da sempre una priorità assoluta, un obiettivo che perseguiamo tramite il servizio di vigilanza privata, ma anche di concerto con le forze dell'ordine".

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