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L’oncologo Paolo Ascierto denuncia: a Napoli allo stadio, mi hanno sputato contro perché juventino

L’oncologo Paolo Ascierto racconta della disavventura all’ingresso dello stadio prima di Napoli-Juve. “Hanno addosso alla mia fede juventina, dopo avermi ceduto il passo per farmi entrare”.
A cura di Redazione Napoli
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Il professor Paolo Ascierto
Il professor Paolo Ascierto

L'oncologo napoletano Paolo Ascierto, uno dei luminari italiani della lotta ai tumori della pelle, direttore dell’Unità per il melanoma e l’immunoterapia oncologica e delle terapie innovative dell’istituto Pascale, si è sfogato qualche giorno fa, subito dopo la partita Napoli-Juventus, lamentando una reazione bruttissima di una specie di "tifoso" allo stadio "Maradona" a Fuorigrotta.

Ascierto è una persona nota ed è altrettanto noto il suo tifo per la Juve. Ha raccontato di aver ricevuto uno sputo al cancello d'ingresso all'impianto, mentre era in attesa di accedere alle tribune, accompagnato dal figlio Luca. Non è stato colpito, la persona ha sputato – dice – a terra. E spiega che quel gesto l'ha ferito:

Non sarei andato se un amico non avesse insistito. Ero stanco e la partitissima Napoli-Juve avevo più voglia di vedermela sul divano di casa. L'amico ha insistito e, così, al Maradona ci ho portato anche il mio ragazzo e alla fine ci avevo pure provato gusto.

Io amo il calcio e sono juventino da sempre e non vedo perché non dovrei esserlo. Così come, da napoletano adottato, mi dispiace quando il Napoli, lontano dalla Juve, perde. Stasera però non è di calcio agonistico che voglio parlare. In verità mi importa poco pure chi vincerà questa partita, né il Napoli né la Juve si giocano lo scudetto.

Stasera sono molto turbato e, forse, davvero, era meglio se la partitissima rimanevo a guardarla sul divano di casa.
Stasera voglio parlare di una storia che con il calcio non ha nulla a che fare. Ero ai gates quando un tifoso, avrà avuto più o meno la mia età, mi ha sputato “addosso”.

Si, ha sputato addosso alla mia fede juventina, dopo avermi ceduto il passo per farmi entrare, facendomi credere che voleva farmi una gentilezza, "passate professore", mi ha detto. Io ho anche abbozzato un sorriso e sono passato, per poi accorgermi, però, che mi sputava vicino ai piedi in segno di disprezzo.

Non ho avuto nessuna reazione. Stavo con Luca, non mi andava di turbarlo, è juventino anche lui e non si è mai vergognato né provato disagio ad esserlo. Non deve iniziare stasera. Però, accidenti, che rabbia.

Tante le attestazioni di solidarietà da parte di medici, pazienti, di ricercatori, giornalisti ma anche di persone che semplicemente seguono Ascierto, molto popolare sui social per la sua attività e perché condivide spesso i passi in avanti della ricerca scientifica nella lotta al cancro. «Questi non sono tifosi»; «non è calcio, è sporcizia»; «È stato un pover uomo»: sono soltanto alcuni dei commenti giunti al medico napoletano.

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Sul tifo per la Juventus, squadra considerata l'avversaria "per eccellenza" del Napoli negli ultimi dieci anni, si è spesso scherzato molto ma in molti casi la fede calcistica è diventato un modo per innestar polemiche. Ad esempio quando il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis ha attaccato il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi sulla concessione dell'impianto sportivo napoletano e sbeffeggiandolo perché tifoso juventino.

Lo scorso anno invece a far le spese dell'essere un tifoso del Napoli in "terra ostile" era stato lo chef pluristellato Antonino Cannavacciuolo, star di Masterchef: durante  Torino-Napoli dello scorso anno un gruppo di tifosi granata ha iniziato a insultare lo chef, in tribuna con famiglia e i figli. Ma Cannavacciuolo si è arrabbiato sul momento, c'è un video che mostra la sua reazione.

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