Napoli, lite in casa, i carabinieri usano il taser: muore in ambulanza, aperto fascicolo

Hanno provato a fermarlo bloccandolo, poi con lo spray al peperoncino, alla fine hanno utilizzato il taser; l'uomo, caricato in ambulanza, è deceduto durante il trasporto in ospedale. È accaduto questa mattina a Chiaia, nel centro di Napoli, in un appartamento dove i carabinieri sono intervenuti a seguito di una segnalazione per lite in famiglia. L'uomo è stato identificato in Antony Ehogonoh Ihaza, di origini nordafricane, nato a Napoli nel 1990. La salma è stata sequestrata e verrà sottoposta all'autopsia per accertare le cause del decesso; sulla vicenda è stato aperto un fascicolo.
Morto a Napoli dopo essere stato colpito col taser
L'intervento è cominciato intorno alle 8.40 di oggi, 6 ottobre; la pattuglia del Nucleo Radiomobile è arrivata nell'abitazione, in via Fornelli, nei pressi di Rampe Brancaccio, a seguito di una segnalazione di lite in appartamento pervenuta alla centrale operativa del 112. Nella casa c'erano una donna con la figlia grande e l'uomo, dall'esterno si sentivano urla e rumori di mobili e piatti rotti. Quando i militari hanno bussato, ad aprire la porta è stato l'uomo, completamente nudo e in stato confusionale, dall'uscio si vedeva che l'interno era a soqquadro. I carabinieri hanno cercato di calmarlo, ma inutilmente, e sono stati aggrediti; hanno quindi usato lo spray al peperoncino, ma anche questo tentativo si è rivelato inutile.
Sono quindi giunti in supporto altri militari dell'Arma e un'ambulanza del 118 e a quel punto è stato utilizzato il taser in dotazione alle forze dell'ordine, seguendo le procedure previste dalle leggi; l'uomo è stato affidato ai medici, subito ripartiti alla volta del Policlinico, ma è deceduto durante il trasporto. Il magistrato di turno ha disposto il sequestro della salma per procedere con l'autopsia; si dovrà accertare se il decesso sia da mettere in relazione all'utilizzo dello storditore elettrico o se le cause siano invece altre.
Quarto caso in due mesi in Italia
Quello di questa mattina è il quarto caso in Italia, in meno di due mesi, in cui una persona è deceduta dopo l'utilizzo del taser da parte delle forze dell'ordine. Ad agosto, ad Olbia, era morto Gianpaolo Demartis, 57 anni, per arresto cardiaco durante il trasporto in ambulanza verso l'ospedale; nello stesso mese, a Sant'Olcese (Genova) era morto Elton Bani, 47enne albanese; a settembre era stata la volta di Claudio Citro, 42 anni, originario di Salerno e residente a Reggio Emilia, morto dopo un intervento della polizia.
Le reazioni: "Sospendere l'uso del taser"
Riccardo Magi, deputato e leader di +Europa, parla dell' "ennesimo decesso in pochi mesi a seguito dell'uso di questo strumento. Praticamente una strage", aggiungendo che "il ministro Piantedosi dovrebbe fermarsi e sospenderne l'uso". Magi ricorda che, a settembre, Piantedosi aveva "ribadito la necessità dell'uso di questa arma, rifiutandosi di ritirarla", rispondendo ad una sua interrogazione alla Camera. Nel frattempo, "altre persone sono morte". Da qui, il nuovo appello, in quanto "in questo modo il Governo non fornisce agli operatori di polizia né tutele né garanzie trovandosi nella condizione di utilizzare uno strumento di cui non sono totalmente chiari gli effetti".
Sulla stessa linea Filippo Sensi, senatore del Pd, che scrive su X: "Ancora un morto dopo essere stato colpito dal taser. Non capisco cosa si stia aspettando per fermare questa strage, cosa aspetta il governo a interrompere l'utilizzo di questo strumento letale, che non protegge e non difende la sicurezza dei cittadini".
Per Piero De Luca, deputato Pd e segretario regionale del Pd Campania, "l'uomo si trovava in stato confusionale e, per questo, è ancora più importante capire se l'intervento sia stato gestito nel rispetto delle regole e dei protocolli previsti". "L'uso di strumenti come il taser – prosegue – deve essere circoscritto, motivato e proporzionato". Ribadendo "vicinanza e sostegno" alle forze dell'ordine, che "svolgono un lavoro difficile e prezioso", De Luca aggiunge che "il taser non può diventare uno strumento di routine, né un sostituto di interventi nel caso più appropriati rispetto alla situazione data" e che, per questo, "valutiamo di presentare immediatamente un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno" per fare luce su quanto accaduto e riflettere "sulle modalità di utilizzo di uno strumento che richiede estrema oculatezza".
Piantedosi: "Tragici casi non riconducibili al taser"
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è intervenuto sulla vicenda durante la trasmissione "Cinque minuti", su Rai 1. Ad una domanda sull'uomo deceduto a Napoli dopo essere stato colpito con lo storditore elettrico, ha risposto: "Ogni volta che ci sono stati questi tragici casi, di quali ovviamente siamo dispiaciuti, ogni volta che c'è la morte di una persona, sicuramente bisogna esprimere prima di tutto il cordoglio, però ogni volta è stata esclusa la riconducibilità all'utilizzo del taser e che sempre non dimentichiamolo l'alternativa all'utilizzo dell'arma da fuoco".