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Covid 19

L’infettivologo del Cotugno: “Posti dedicati al Covid pieni. Fare quarta dose di vaccino”

Rodolfo Punzi, Capo Dipartimento e Infettivologo di lungo corso dell’ospedale Cotugno, spiega a Fanpage.it la situazione dei ricoveri all’interno del nosocomio napoletano. Il polo infettivologico non è totalmente dedicato, al momento, solo ai pazienti Covid.
Intervista a Dott. Rodolfo Punzi
Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive ed Urgenze Infettivologiche A.O. Colli
A cura di Gaia Martignetti
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Il quadro pandemico da Covid 19 in Campania è in crescita, come confermato anche dalle ultime dichiarazioni del presidente Vincenzo De Luca. Una situazione che vede, tra gli altri, l'ospedale Cotugno in prima fila nel tentativo, come descritto dal piano ospedaliero che Fanpage.it ha potuto visionare, di non rendere il polo infettivologico totalmente dedicato al Covid. Lasciando così spazio anche a pazienti affetti da altre patologie infettivologiche.  Al momento l'ospedale vede infatti solo alcuni posti dedicati dedicati a sintomatologie gravi da coronavirus, come spiega Rodolfo Punzi, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive ed Urgenze Infettivologiche.

Dotto Punzi, com'è la situazione al Cotugno per quanto riguarda il Covid 19 al momento?

«La situazione è di tutto pieno. Siamo quasi pieni, quel poco che riusciamo a realizzare è grazie a qualche dimissione durante la mattina di pazienti che negativizzano, o che hanno una stabilità clinica da poter essere dimessi. Certo è una situazione per quanto riguarda il quadro clinico completamente diversa da quella che eravamo abituati a vedere. Vediamo poche polmoniti, se volessimo dare dei numeri siamo intorno al 20,30% di pazienti che vengono con la polmonite e insufficienza respiratoria. Mentre invece siamo pieni di pazienti che hanno altre patologie e che vengono aggravate da questa presenza del virus. Vengono ricoverati soprattutto per l'aggravarsi di patologie preesistenti. Tipo pazienti neoplastici, pazienti dializzati, pazienti fragili che fanno chemioterapia o immunoterapia, pazienti anziani»

Possiamo dire che il paziente "tipo" ricoverato da voi in questo momento ha un'età superiore ai 40, 50 anni e aveva già altre patologie?

«Sicuramente. C'è qualcuno, di quel 30% di cui parlavo prima con polmonite, che non ha completato il ciclo vaccinale»

Pazienti giovani?

«Non ce ne sono tanti, sono quelli che non hanno completato il ciclo vaccinale. Hanno fatto una sola vaccinazione o massimo due e quindi a volte vengono anche con la polmonite. Il Pronto Soccorso è pieno anche di pazienti che stanno bene e arrivano solamente per essere visitati, poi vengono rinviati a casa. Approfitto anche di voi per far passare un messaggio. Chi non ne ha bisogno non venga in ospedale ma si rivolga al medico di famiglia»

Lei crede sarebbe utile la quarta dose di vaccino?

«Assolutamente. Ormai sappiamo che dopo 4 mesi il potere protettivo della vaccinazione decade. Decade più velocemente nelle persone anziane e fragili e meno velocemente nei soggetti che stanno bene. Adesso sarebbe il caso di fare la quarta dose, come detto anche dall'EMA»

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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