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Lieve malore per Raffaele Cantone: ricoverato al Cardarelli per accertamenti

L’ex presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e attuale procuratore di Perugia, ha accusato un malore mentre si trovava in vacanza al Circeo. Trasportato dapprima all’ospedali di Fondi, Cantone è stato trasferito al Cardarelli di Napoli per accertamenti più approfonditi: esclusi problemi legati ad una ischemia.
A cura di Valerio Papadia
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Lieve malore per il giudice Raffaele Cantone, ex presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e attuale procuratore di Perugia: il magistrato, 56 anni, è ricoverato a Napoli per accertamenti approfonditi, che ad ogni modo avrebbero escluso per lui gravi conseguenze. Da quanto si apprende, Cantone si trovava in vacanza con la famiglia nel Circeo quando ha accusato il malore. L'ex presidente dell'Anac è stato dapprima trasportato all'ospedale di Fondi dove, dopo una serie di controlli, è stato trasferito all'ospedale Cardarelli di Napoli per degli accertamenti più approfonditi. Da quanto si apprende, sono stati esclusi problemi legati ad una ischemia e Cantone sta bene: dovrebbe essere dimesso dal nosocomio partenopeo già durante la giornata odierna.

"È stato ricoverato nella giornata di ieri per accertamenti presso l’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli, a seguito di un lieve malore, il Procuratore della Repubblica a Perugia Raffaele Cantone. La Direzione Sanitaria fa sapere che sono stati eseguiti tutti gli accertamenti necessari. Le condizioni attualmente sono stabili e non destano particolare preoccupazione. Per la giornata odierna il paziente sarà tenuto in osservazione" rendono noto dall'ospedale napoletano.

Raffaele Cantone, napoletano, classe 1963, è stato presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione dal 27 marzo del 2014 fino al 23 ottobre del 2019. Soltanto due mesi fa, il 17 giugno del 2020, il giudice è stato nominato dal Csm Procuratore della Repubblica a Perugia. Dal 1999 al 2007 ha fatto parte della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, occupandosi principalmente del clan dei Casalesi: nel 2003, dopo la scoperta di un progetto di attentato ai suoi danni proprio da parte del sodalizio camorristico del Casertano, il magistrato è stato messo sotto scorta.

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