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Lidi balneari con bar e ristoranti, ma canoni a prezzi stracciati: inchiesta su 110 siti in Campania

Alcuni lidi nella zona di Mondragone avrebbero pagato canoni annuali di 20mila euro, invece che 200mila. Altri sarebbero abusivi per assenza di titolo. Indagine di Corte dei Conti e Guardia di Finanza.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Lidi balneari con bar, chalet e ristoranti aperti tutto l'anno, ma con canoni di affitto a prezzi irrisori: 20-40mila euro, invece di 100-200mila all'anno. È quanto sta emergendo da una inchiesta della Procura della Corte dei Conti della Campania, con il supporto della Guardia di Finanza di Castel Volturno, condotta su 110 stabilimenti balneari concentrati nella zona di Mondragone, in provincia di Caserta, con controlli che saranno estesi anche all'area flegrea, in provincia di Napoli. Un'indagine da 7 milioni di euro come ipotesi di danno erariale totale per procurata prescrizione dei canoni, rilevata 3 anni fa.

L'inchiesta: aperti tutto l'anno con bar e ristoranti

Secondo i magistrati contabili, le strutture individuate non si limitavano ad offrire la semplice attività balneare ai propri clienti, ma avevano nel tempo ampliato l'offerta anche con attività commerciali, come lounge bar, ricevimenti e matrimoni, servizi di bar e ristorazione. Attività, insomma, aperte 365 giorni all'anno e non solo nella stagione estiva, con un potenziale danno anche per la concorrenza dovuto ai canoni irrisori che versavano all'Agenzia del Demanio.

Sono in corso accertamenti per individuare le eventuali responsabilità degli amministratori. L'indagine è ancora alle prime battute, ma i risultati sono attesi entro i prossimi mesi, come emerso ieri nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'anno giudiziario della Procura della Corte dei Conti della Campania. Sarebbero già state presentate delle costituzioni in mora. Si tratta, quindi, al momento solo di ipotesi, è bene ribadirlo.

La Procura: "Lidi abusivi, mancano le proroghe"

Nel corso delle indagini è stato rilevato anche che alcune di queste concessioni sarebbero illegittime e ad oggi senza titolo, perché avvenute senza che ci fosse stata una richiesta di proroga da parte del Comune di riferimento. Si tratterebbe, quindi, secondo la Procura contabile, di occupazioni abusive per assenza di titolo. L'indagine si articola su due profili: una segnalazione iniziale per la mera prescrizione dei canoni.

Quindi, la Procura ha coinvolto l'Agenzia del Demanio per la corretta quantificazione dei canoni relativi ai casi più emblematici, come i lidi che non svolgevano solo mera attività balneare, ma una che lavoravano 365 giorni all’anno e che quindi sviluppavano anche danno per la concorrenza sulla base del canone irrisorio. Una volta che saranno introdotte queste modifiche da parte dell'Agenzia del Demanio, saranno contemplate per la rideterminazione del canone. Questa indagine sarà estesa anche all'area flegrea.

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