Lettera di una tifosa napoletana da Vienna: “Ai miei figli ho tramandato l’amore per Napoli”

Il quarto scudetto del Napoli già è Storia. La sera della partita la città è esplosa in festeggiamenti durati fino al lunedì successivo e anche i social, per l'evento, hanno registrato migliaia di interazioni. La vittoria, però, non è stata solamente un semplice risultato calcistico. Per i napoletani, e ancor di più per i tifosi del Napoli da tutto il mondo, è stata motivo di orgoglio, di riscatto. Ma anche motivo di ritorno alle proprie radici. E proprio a quest'ultimo caso appartiene la storia di Simona, napoletana d'origine trapiantata a Vienna, e di uno dei suoi figli, Modalick, italo ghanese grande appassionato di calcio e supporter proprio degli azzurri. La donna, lettrice di Fanpage, attraverso una lettera inviata alla redazione napoletana della testata, ha raccontato l'avverarsi di un sogno. La possibilità, per suo figlio, di assistere al match che è valso uno scudetto, la partita Napoli Cagliari che si è tenuta allo stadio Diego Armando Maradona.
La lettera di Simona, napoletana a Vienna
"Sono napoletana ma da molti anni abito a Vienna", inizia Simona. "Vivo, lavoro qui ed ho famiglia, una famiglia mista come si vuol dire, i miei figli sono italo ghanesi, sono la nuova generazione di italiani, quelli che molti faticano ad accettare, anche se ti confesso che tutte le volte che sono venuti a Napoli non hanno mai avuto problemi. Nessun episodio di razzismo, anche se questo non vuol dire che il razzismo non esista e che molti non lo provino sulla loro pelle ( nel senso letterario). Ho trasmesso l’amore per la mia città e per la mia squadra di calcio anche ai miei figli… mio figlio ha giocato per tanti anni e per tanto ho sognato che mio figlio un giorno potesse giocare nella mia squadra del cuore, ma i nostri piani non sono quelli di Dio".
"Tensione, ansia e adrenalina per la prima partita"
"Lunedì", continua il racconto, "molto spontaneamente inizio a pensare di organizzare di poter far vedere a mio figlio Modalick la sua prima partita allo stadio, mi sembrava un’ottima occasione, così con l’aiuto delle zie e dei cugini giù riusciamo a prendere il biglietto, prenotare il volo e lui scende… arriva a Napoli, arriva venerdì, si deve recare allo stadio, per una serie di motivi deve arrivarci da solo, da buona mamma italiana mi preoccupo, nonostante mio figlio giri il mondo da solo ormai da qualche anno. Tensione, ansia ed adrenalina, aggiungici pure che quella per il Napoli è una partita decisiva, deve vincere assolutamente se vuole vincere lo scudetto".
Una passione che unisce le generazioni
"Mio figlio", termina la lettera, "scende di casa e si avvia verso il museo, i treni della metro sono pieni, strapieni, un gruppo di ragazzi lo invita a seguirlo, anche loro devono andare allo stadio, non hanno un biglietto ma la voglia di seguire la partita fuori allo stadio. Li segue, arriva allo stadio, lui entra… li saluta, li ringrazia ed inizia quella che oggi è Storia. Il nostro 4 scudetto, sognato e desiderato fino all’ultimo. Questo (nella foto di copertina, ndr) è mio figlio… mio nonno Franco, che a suo tempo lavorava al Mattino, sventolava ogni anno il suo abbonamento nell'attesa di vincere quello scudetto. Oggi sarebbe fiero ed orgoglioso che l’amore e la passione per il Napoli si sono tramandati".