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Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)

Le violenze non solo nel carcere di Santa Maria. E ci sono altri video: la denuncia dei Garanti dei Detenuti

Ci sarebbero altri video delle violenze avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nell’aprile 2020, ancora più “raccapriccanti”: lo ha detto Ciambriello, garante dei detenuti per la Campania, in conferenza con gli omologhi provinciali. Il caso del Casertano è quello più eclatante ma episodi del genere, ha aggiunto il garante di Napoli Pietro Ioia, avvengono anche nelle altre carceri.
A cura di Nico Falco
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Ci sarebbero altri video, girati dalle telecamere interne del carcere "Francesco Uccella" di Santa Maria Capua Vetere, che testimonierebbero le violenze sui detenuti da parte degli agenti della Polizia Penitenziaria il 6 aprile 2020. E sarebbero ancora più crudi e violenti di quelli circolati nei giorni scorsi, dove si vedono i poliziotti distribuire manganellate, calci e pugni e i detenuti costretti a strisciare e a stare faccia al muro. A parlare degli altri video, che definisce "raccapriccianti", è Samuele Ciambriello, garante dei detenuti per la Campania.

"Santa Maria, in altri video scene più raccapriccianti"

Le dichiarazioni durante la conferenza stampa congiunta con gli altri garanti provinciali campani dopo quanto accaduto nel carcere sammaritano, travolto da una inchiesta che ha portato a 52 misure cautelari per agenti e funzionari. "Quello che abbiamo visto nei video e nelle foto che girano è solo una parte delle violenze – ha detto Ciambriello – le immagini più raccapriccianti sono nei video che ha solo la Procura". Quel 6 aprile le telecamere interne non erano state disattivate e così erano stati ripresi gli abusi avvenuti in diverse aree del carcere; successivamente, sostengono gli inquirenti, alcuni degli indagati avevano cercato di alternare le registrazioni.

"Violenze in carcere non solo a Santa Maria Capua Vetere"

Durante l'incontro il garante del Comune di Napoli, Pietro Ioia, ha sottolineato che, sebbene il caso del carcere del Casertano sia stato un caso "eclatante", soprattutto per via delle foto e dei video circolati, episodi del genere sono accaduti anche altrove. Ioia ha lanciato un appello "agli altri colleghi garanti dei detenuti di altre città. Queste cose succedono anche in altre carceri del Sud, del Centro e del Nord". Riguardo al "sistema Poggioreale", menzionato in una delle chat tra gli indagati il giorno prima delle violenze, Ioia ha spiegato che "era il sistema per cui i poliziotti in branco assalivano i detenuti". "È successo anche a me tanti anni fa – ha aggiunto, riferendosi a quanto è stato anche lui recluso – oggi non esiste più".

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