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Elezioni Regionali 2025

L’arresto di Veronica Biondo imbarazza Forza Italia. E c’è il primo scontro sulle liste pulite tra Fico e Cirielli

Sull’arresto della vicesindaca di Santa Maria a Vico si consuma il primo vero scontro tra Cirielli e Fico: è sulle liste pulite alle Regionali del 23 e 24 novembre in Campania.
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Roberto Fico ed Edmondo Cirielli, gli sfidanti principali alla carica di governatore della Regione Campania
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«Vinciamo e vinciamo insieme!» urla Fulvio Martusciello, europarlamentare, segretario di Forza Italia in Campania durante l'incontro di qualche giorno fa a Santa Maria a Vico, 14mila anime al confine coi Colli Tifatini, in provincia di Caserta, presentando la candidatura di Veronica Biondo, 37 anni, vicesindaca sammaritana, considerata asso nella manica di Forza Italia in quella zona. La donna oggi figura tra gli arrestati dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli su presunto scambio elettorale politico mafioso che vede coinvolti esponenti del clan camorristico Massaro. Oggi quella candidatura, annunciata in pompa magna, imbarazza Forza Italia a un mese dalle elezioni Regionali in Campania.

Martusciello, con l'aria di chi ne ha viste troppe per scomporsi più di tanto, saputi i fatti commenta: «Non facciamo valutazioni su quanto accaduto, ne prendiamo atto e ovviamente stasera in occasione dell'approvazione delle liste, Biondo non sarà candidata». Ma tanto basta a scatenare la prima fiammata in una campagna elettorale alla camomilla. È Roberto Fico, a sorpresa, a scrivere un post sui social : «L'inchiesta farà il suo corso e la magistratura farà il suo lavoro – dice -. Ma chiedo a Edmondo Cirielli di fare chiarezza e prendere posizione, se Forza Italia glielo permetterà, ovviamente. Fare chiarezza è un atto di responsabilità e serietà nei confronti dei cittadini. Non è giustizialismo: è etica e credibilità».

Passa un'ora circa che arriva la replica di Cirielli: «Non prendiamo lezioni di legalità, etica e credibilità da nessuno. Forza Italia, autonomamente, ha deciso di non candidare la persona oggetto di un'indagine di cui non si conosce il perimetro, perché vige il segreto istruttorio; quindi non ho nulla da chiarire. Se poi Roberto Fico ne sa qualcosa più di noi… Per quanto mi riguarda, non cambio idea: ero e resto garantista, così come lo è tutta la nostra coalizione». E fa capire che al momento della presentazione delle liste ci sarà da battagliare: «Piuttosto, è il candidato del sedicente campo progressista ad aver cambiato idea su tutto: dal limite dei due mandati, alla valutazione sul Pd. Predica etica e giustizialismo ma pratica poltronismo con tutti, candidando nelle sue liste indagati e persone che negli anni scorsi definiva colluse con ambienti di un certo tipo. Faccia chiarezza una volta per tutte sulle sue idee sempre se i suoi alleati glielo permettono».

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