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Lamorgese non scioglie l’Asl Napoli 1: “Criticità ma nessun collegamento con camorra”

Il ministero dell’Interno ha concluso l’iter che era stato avviato nei confronti dell’Asl Napoli 1: non verrà sciolta in quanto, seppur siano emerse delle irregolarità nella gestione, non ci sono evidenze di contatti diretti o meno con la criminalità organizzata. Il ministero dell’Interno ha invitato il prefetto di Napoli a segnalare le criticità riscontrate alla Regione Campania.
A cura di Nico Falco
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L'Asl Napoli 1 non verrà sciolta: non sono emersi collegamenti con la criminalità organizzata. Si chiude così il procedimento che era stato avviato nei confronti dell'Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro, la più grande del Meridione: il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha adottato il decreto ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, numero 267. La conclusione dell'iter è stata annunciata dal Viminale con una nota.

"Allo stato dei fatti – si legge – non sono risultati sussistenti i presupposti richiesti dalla normativa vigente per lo scioglimento dell'Azienda in questione, mancando gli elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti e indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare". In altre parole: le ispezioni e gli accertamenti ministeriali non hanno trovato traccia odierna di quei collegamenti che invece, in passato, erano stati illustrati dalla Direzione Distrettuale Antimafia: il San Giovanni Bosco era diventato una sorta di quartier generale dell'Alleanza di Secondigliano, in particolar modo del clan Contini, che "gestiva" la struttura ospedaliera dell'area nord di Napoli usandola sia come base logistica sia disponendo l'erogazione di prestazioni mediche ai propri affiliati.

Su quell'ospedale, però, c'è una precisazione da fare. Seppur non siano emersi collegamenti con la camorra, infatti, per il Ministero "sono state, comunque, al momento individuate dai competenti uffici del Ministero dell'Interno, e rappresentate al Prefetto di Napoli, alcune aree di intervento nelle quali sono emerse situazioni di irregolarità amministrativa che hanno determinato evidenti disfunzioni nell'organizzazione e nella gestione delle attività di competenza della predetta azienda sanitaria, con particolare riguardo ai servizi forniti dal presidio ospedaliero San Giovanni Bosco".

Il Viminale ha quindi invitato il prefetto di Napoli, Marco Valentini, a "segnalare alla Regione Campania le criticità riscontrate nel corso delle attività ispettive, allo scopo di consentire all'ente regionale l'adozione delle misure necessarie al ripristino della correttezza e della legalità nelle attività amministrative dell'azienda sanitaria in questione".

Nappi: "Perplessi, Prefetto voleva scioglimento Asl Na1"

"La decisione del ministro Lamorgese di non procedere allo scioglimento per camorra dell'Asl Napoli 1 ci lascia perplessi. Siamo in attesa di conoscere la relazione del Prefetto e le motivazioni con cui il Viminale ha ritenuto di non procedere in questa direzione, come richiesto dallo stesso Prefetto". A dirlo, in una nota, è Severino Nappi, consigliere regionale della Lega in Campania. "Il mancato scioglimento – aggiunge – non cambia la gravità della situazione: le mafie in Campania sono fortemente radicate. È necessario continuare a tenere alta l'attenzione".

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