
È vero che siamo un popolo di presepisti come sosteneva, a ragion veduta, Luciano De Crescenzo. Ma ciò non giustifica il record dell’albero di Natale più brutto d’Europa, quello installato in Galleria Umberto a Napoli pochi giorni fa.
Uno scheletro spettrale, degno dei racconti di Edgar Allan Poe, di una delle sponde dello Spoon River, una costruzione plasticosa, bianca (sporca) che quando si accende assomiglia più ad un elemento luminoso di segnalazione stradale che ad un albero natalizio. È impossibile appendervi le letterine coi desideri, quando è acceso nessuno ha il coraggio di farsi una foto con Scheletrino, il fratello napoletano del capitolino Spelacchio alle spalle.
A Napoli quest’anno le luminarie natalizie sono arrivate precocemente (chissà perché accade sempre quando ci sono le elezioni). Ma si poteva pensare ad un addobbo dignitoso per la Galleria Umberto, senza strafare, senza regalare l’ennesimo albero vero ai vandali che lo rubano e bruciano al Cippo di Sant’Antonio. Ma Scheletrino è davvero troppo.