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L’agguato fallito dei Contini al boss dei Mazzarella: “Da quell’appuntamento non tornavi…”

I Contini avrebbero tentato di uccidere il boss Salvatore Barile. Lo racconta, intercettato, “Totoriello”, che si sarebbe salvato non andando all’appuntamento.
A cura di Nico Falco
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Salvatore Barile e Patrizio Bosti
Salvatore Barile e Patrizio Bosti

Il clan Contini avrebbe convocato Salvatore Barile, reggente dei Mazzarella, con l'intenzione di ucciderlo, ma questi si sarebbe salvato perché all'ultimo momento avrebbe deciso di non andare all'appuntamento. Circostanza che risale al 2020 e che viene riportata nell'ordinanza di convalida per Barile e per Ciro Mazzarella, sottoposti a fermo nei giorni scorsi insieme al terzo vertice del clan, Michele Mazzarella.

Barile, intercettato, racconta la vicenda nel giugno scorso, in un periodo in cui i Mazzarella sarebbero stati in procinto di preparare un attacco al clan Reale, insediato a San Giovanni a Teduccio, come primo atto di una guerra di camorra che avrebbe coinvolto anche il clan Contini e quindi i vari gruppi satelliti della galassia dei Mazzarella e dell'Alleanza di Secondigliano. Fino ad allora, rilevano gli inquirenti, tra i due clan c'erano stati "rapporti cordiali", soprattutto all'opera di mediazione di Ciro Mazzarella, ma i Contini erano considerati comunque nemici in quanto Patrizio Bosti avrebbe avuto l'intenzione di uccidere Salvatore Barile.

L'agguato fallito al boss Barile: "Se andavi all'appuntamento non tornavi…"

Le conversazioni intercettate risalgono al giugno 2022, quando era imminente la scarcerazione di Patrizio Bosti, alias ‘o Patrizio, programmata a quel tempo per il 29 giugno. Parlando col cugino Ciro Mazzarella, Barile racconta di quello che era successo due anni prima, quando Bosti era stato per pochi giorni libero (era stato scarcerato l'11 maggio 2020, per poi essere arrestato di nuovo il 17 maggio); dice di aver saputo all'epoca da certi "compagni delle Case Nuove" che "certi del Buvero" volevano incontrarlo.

Un invito insolito: per quel messaggio non era stato usato Ciro Mazzarella come tramite e anche il luogo dell'appuntamento non era il solito. Nonostante ciò, Barile si sarebbe fatto accompagnare da due persone, tra cui una ragazza, per partecipare all'incontro. Ma, spinto proprio dalla conoscente, avrebbe cambiato idea all'ultimo e sarebbe tornato indietro. Dopo quell'assenza non ci sarebbero state ulteriori comunicazioni né richiami.

Successivamente, però, un suo conoscente, che frequentava personaggi del clan Contini, gli avrebbe chiesto se fosse stato convocato ad un appuntamento nel periodo della scarcerazione di Bosti. E alla risposta affermativa di "Totoriello", l'altro avrebbe risposto: "… se andavi però non tornavi più. Stai solo attento".

Barile prosegue dicendo di essere stato messo in guardia numerose volte in merito ad agguati in preparazione nei suoi confronti, ma di non averci dato peso in quanto, secondo lui, si sarebbe trattato soltanto di voci messe in giro per aizzare i Mazzarella contro un altro clan. In questo caso, però, ci avrebbe creduto in quanto l'uomo non avrebbe tentato di provocare una sua reazione, ma gli avrebbe soltanto detto di stare attento.

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