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La slot truccata e il giocatore non vince mai: come funzionano le macchinette modificate

Dalla doppia scheda (anche wifi) attivabile con un tasto a quella che blocca le vincite: i sistemi usati per truffare i giocatori con le slot machine truccate.
A cura di Nico Falco
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In un ciclo di partite il 65% deve essere restituito sotto forma di vincita: le slot machine sono impostate con parametri precisi. Il restante 35% comprende la quota che va allo Stato (25,6%) e quella che viene divisa, di solito a metà, tra gestore ed esercente. In pratica, su mille euro che entrano nella macchinetta, il guadagno è di 94 euro da dividere in due. Quando è tutto in regola, s'intende. Perché esistono diversi sistemi, naturalmente illegali, per modificare questo 9,4%, a discapito non soltanto di Aams ma anche, e soprattutto, dei giocatori.

Slot modificate per non pagare vincite e tasse

Le slot machine funzionano in collegamento diretto con la rete dell'Aams, ogni giocata viene comunicata in automatico: i database registrano il numero delle giocate, ogni singola moneta inserita, le vincite erogate. Tutto tracciato, insomma. Ed è qui la chiave della truffa, che coinvolge esercente e noleggiatore: interrompere innanzitutto la comunicazione tra la scheda interna e la rete e far funzionare la slot offline, senza nessun collegamento né monitoraggio. Una volta che la macchinetta è tagliata fuori dal sistema si può fare di tutto: il guadagno più immediato è quello del mancato versamento delle tasse, ma si può modificare anche il software e raggirare il giocatore.

Il sistema della doppia scheda e quella wifi

Uno dei sistemi più utilizzati, apprende Fanpage.it da fonti investigative, prevede l'utilizzo di uno switch attivabile con un semplice telecomando. La slot viene modificata e all'interno viene inserita anche una seconda scheda che non è collegata al circuito Aams: sarà questa a funzionare durante il normale utilizzo mentre, in caso di controlli, basterà premere un pulsante per tornare alla prima e far quindi risultare tutto in regola. Si tratta di una modifica fisica, che viene scoperta esaminando la slot. Per ovviare a questo problema, però, i nuovi sistemi prevedono l'utilizzo di una seconda scheda collegata tramite wifi, che non è quindi da installare all'interno della macchina e non è immediatamente identificabile.

La truffa per bloccare le vincite

Un altro tipo di modifica, in questo caso ai danni del giocatore, viene effettuata direttamente sul software. La slot "sa" che su ogni mille euro ne deve restituire 650. Si tratta, naturalmente, di un calcolo estremamente semplificato: i conteggi vengono fatti su "cicli" di partite, composti da diverse decine di migliaia di giocate. Esiste però un modo per ingannarla, per farle credere di avere già erogato quel denaro, e far sì che il sistema si autoregoli. La slot si convince di essere in perdita e di conseguenza chiude i rubinetti: in questo modo le successive giocate saranno tutte perdenti.

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Le slot "invisibili" con la scheda craccata

Esiste poi un ulteriore sistema, che prevede l'utilizzo di una slot machine "invisibile", non registrata. In questo caso il gestore dell'esercizio in cui vengono utilizzate le macchinette ne compra una, magari di seconda mano, pagando intorno ai 600 euro. A questo punto, tramite un noleggiatore, si procura una scheda "craccata": si tratta di schede modificate per funzionare esclusivamente offline che, similmente alle crack usate per i software pirata, aggirano i controlli di collegamenti e numeri seriali. Sul mercato nero, con i giusti agganci, costano tra i 500 e i mille euro.

Con questo metodo tutto l'incasso diventa guadagno, ma ci sono degli importati aspetti negativi che ne fanno un sistema decisamente poco usato: il gestore non potrebbe contare sull'assistenza tecnica del noleggiatore in caso di guasti e, se scoperto, si ritroverebbe con una sanzione iniziale da circa 10mila euro e multe che in totale si avvicinano al milione di euro.

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