La situazione di venerdì 13 novembre sul Coronavirus in Campania

Per le prossime ore si attende l'istituzione, come annunciato ieri dalla Regione Campania, di mini zone rosse sul territorio regionale, nei centri dove ci sono i maggiori focolai di coronavirus; oggi il ministero della Salute esaminerà il report degli ispettori sugli ospedali campani, da quella documentazione potrebbe scattare il cambio di classificazione della Campania, che potrebbe passare da area gialla, ovvero a rischio moderato, ad area arancione (rischio alto, livello 3). Nelle mini zone rosse saranno in vigore restrizioni simili a quelle previste per le aree rosse regionali.
La situazione sul coronavirus in Campania
Ieri in Campania i nuovi contagi sono stati 4.065, con 23840 tamponi (17,05%); di questi, 286 sono sintomatici e 3.779 sono sintomatici. Il numero dei contagiati in regione dall'inizio dell'epidemia sale quindi a 99.986 (con 1.196.072 tamponi, numero che include anche quelli di controllo). Gli attualmente positivi in regione sono 80.059, i guariti 19.000 (+645) e i morti 927 (+31, deceduti tra il 7 e l'11 novembre).
Dall'ultimo report dell'Unità di Crisi, diffuso nel pomeriggio di ieri, 12 novembre, e che sarà aggiornato come di consueto oggi pomeriggio, risulta che negli ospedali napoletani sono ricoverate 1944 persone in degenza ordinaria (-133) e 192 in Terapia Intensiva (+11); sono infine 77.923 le persone in isolamento fiduciario domiciliare. Riguardo i posti letto, la Regione comunica che i posti di Terapia Intensiva disponibili sono complessivamente 656, numero che comprende i 590 realizzati pre-emergenza e altri 66 attivati temporaneamente per i pazienti Covid. I posti letto di degenza disponibili sono 1.944.
In Campania mini zone rosse Covid
La Regione, al termine dell'incontro con il Governo, ha anticipato che in Campania ci saranno delle mini zone rosse Covid, corrispondenti ai centri dove si registra il maggior numero di contagi da Sars-Cov-2. Le limitazioni potrebbero essere simili a quelle previste per le zone rosse regionali, quindi la chiusura dei negozi e il blocco degli spostamenti da e verso l'area e il divieto di uscire di casa (con eccezioni per i motivi di necessità). Il modello potrebbe essere quello adottato dal governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.